Corriere della Sera

E Londra si ritrova paralizzat­a dall’afa

- di Luigi Ippolito

LONDRA «Evitate di viaggiare! Spostatevi solo se necessario»: i cartelli all’ingresso della metropolit­ana di Londra ieri ricordavan­o quelli all'apice della pandemia. Solo che questa volta non era allarme virus, ma ondata di calore: la Gran Bretagna ha sperimenta­to temperatur­e record, con conseguenz­e a catena su un Paese che appare del tutto impreparat­o al caldo estremo. I treni si muovevano a singhiozzo e a velocità ridotta su tutta la rete ferroviari­a; anche la metro della capitale funzionava a rilento; all’aeroporto di Luton i voli sono stati sospesi perché la pista di decollo si è sciolta; diverse scuole hanno chiuso e quelle rimaste aperte distribuiv­ano ghiaccioli agli allievi (che negli zoo hanno offerto pure agli orsi polari). Per la prima volta nella storia il servizio metereolog­ico ha diramato l’allarme rosso, il che significa pericolo di vita immediato: e le autorità hanno paventato il rischio di «migliaia di morti». In realtà a Londra la temperatur­a è stata di 37 gradi, mentre altrove non si è superato i 35: condizioni che in Italia si stanno sperimenta­ndo da settimane. Ma in Gran Bretagna normalment­e d’estate il termometro fatica ad arrampicar­si oltre i 20 gradi: per cui se si arriva a 30 scatta l’emergenza, quando ci si avvicina ai 40 si contempla l’apocalisse. E non è finita, perché oggi si annuncia una giornata ancora più calda di ieri. I giornali danno consigli di sopravvive­nza dei più bizzarri: dall’andare a passare la giornata al supermerca­to per sfruttare l’aria condiziona­ta (che qui quasi nessuno ha in casa) a rinunciare al sesso. Ma il sollievo è in vista: domai è prevista pioggia, si torna alla consueta, bagnata «British summer».

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