E Londra si ritrova paralizzata dall’afa
LONDRA «Evitate di viaggiare! Spostatevi solo se necessario»: i cartelli all’ingresso della metropolitana di Londra ieri ricordavano quelli all'apice della pandemia. Solo che questa volta non era allarme virus, ma ondata di calore: la Gran Bretagna ha sperimentato temperature record, con conseguenze a catena su un Paese che appare del tutto impreparato al caldo estremo. I treni si muovevano a singhiozzo e a velocità ridotta su tutta la rete ferroviaria; anche la metro della capitale funzionava a rilento; all’aeroporto di Luton i voli sono stati sospesi perché la pista di decollo si è sciolta; diverse scuole hanno chiuso e quelle rimaste aperte distribuivano ghiaccioli agli allievi (che negli zoo hanno offerto pure agli orsi polari). Per la prima volta nella storia il servizio metereologico ha diramato l’allarme rosso, il che significa pericolo di vita immediato: e le autorità hanno paventato il rischio di «migliaia di morti». In realtà a Londra la temperatura è stata di 37 gradi, mentre altrove non si è superato i 35: condizioni che in Italia si stanno sperimentando da settimane. Ma in Gran Bretagna normalmente d’estate il termometro fatica ad arrampicarsi oltre i 20 gradi: per cui se si arriva a 30 scatta l’emergenza, quando ci si avvicina ai 40 si contempla l’apocalisse. E non è finita, perché oggi si annuncia una giornata ancora più calda di ieri. I giornali danno consigli di sopravvivenza dei più bizzarri: dall’andare a passare la giornata al supermercato per sfruttare l’aria condizionata (che qui quasi nessuno ha in casa) a rinunciare al sesso. Ma il sollievo è in vista: domai è prevista pioggia, si torna alla consueta, bagnata «British summer».