Nordio (Motus-E): dall’auto elettrica più occasioni che rischi
«Motus-E oggi è la prima associazione italiana che coinvolge tutta la filiera automotive per sostenere la mobilità elettrica», spiega il presidente dell’associazione, Massimo Nordio. Che auspica «è necessaria un’unione forte che sappia fronteggiare la sfida europea per sostituire circa 20 milioni di vetture prodotte nel continente, prima della crisi, con veicoli a zero emissioni».
Motus-E si propone come piattaforma di dialogo per condividere idee e preparare piani di azione. «In Italia ci aspetta un’imponente azione per posizionare più di 3,4 milioni di punti di ricarica entro il 2030», aggiunge Nordio. Motus-E non rappresenta solo le aziende che installano e gestiscono le infrastrutture di ricarica, ma anche quelle che le costruiscono. I progetti supportati dall’Ue per realizzare future gigafactory che costruiranno batterie si contano ormai a decine in Europa. «Queste nuove fabbriche consentiranno di essere sempre meno dipendenti dalla Cina anche per il litio e per i materiali critici. È necessario iniziare a fare squadra, passando all’attacco» dice Nordio, che aggiunge: «La svolta elettrica deve essere vista come un’opportunità, significa prendere l’iniziativa, giocando d’anticipo per guidare il cambiamento», precisa il presidente. E che dire dei posti a rischio legati alla transizione? «Il famoso calcolo dei 70 mila posti a rischio è stato fatto senza tener conto delle attività che la trasformazione è in grado di generare, osserva Nordio —. Un conto realizzato come se, entro una certa data, tutti si fermassero, senza fare nulla».
Bianca Carretto