L’assist di Totti che ha fatto partire un perfetto gioco di squadra
In campo distribuiva assist (e gol) a occhi chiusi, poi ha provato a farli da una scrivania ma il Pallotta Team lo ha costretto a dire addio alla Roma che per lui era tutto. Così è cosa buona e giusta che a Francesco Totti — in uno snodo difficile della sua vita privata, la separazione con Ilary Blasi — sia arrivata una gioia. Anzi, una Joya. L’arrivo di Dybala alla Roma è il risultato di un gioco di squadra: i Friedkin, Mou e Tiago Pinto si sono spesi in prima persona. Ma l’avvio all’azione lo ha dato proprio Totti, il primo a promettere a Dybala il paradiso a Roma, consegnandogli metaforicamente anche la sua maglia numero 10, quella della fantasia applicata al calcio. Paulo, per ragioni di sponsor e di umiltà, vestirà invece la amata 21, chiesta e ottenuta da Matic che prenderà la 8. Totti ha contattato una prima volta Dybala, quando Paulo è stato scaricato dalla Juve. Lo ha corteggiato a San Siro, prima del fischio d’inizio dell’Integration Heroes Match, la sfida di beneficenza organizzata da Eto’o, quando i due hanno giocato insieme a tanti altri campioni. Francesco: «Dybala alla Roma? Nei sogni tutto è possibile, poi bisogna vedere se il tutto trova riscontro nella realtà. Se sono pronto a fargli indossare la numero 10? Se la volesse, gliela darei volentieri». Paulo: «Totti è un idolo, le parole di affetto sono belle e le porto dentro con piacere». Erano parole, sono diventate fatti. Con buona pace di chi, fuoco amico anche tra i tifosi giallorossi, aveva criticato Totti per l’intromissione. La passione di Totti per la Roma, incondizionata, è la stessa che Paolo Maldini ha avuto, ha e avrà sempre per il Milan. Come diceva giustamente Arrigo Sacchi, a chi gli faceva notare la sua povera carriera calcistica, «per fare il fantino non bisogna essere stati un cavallo». Vero. Verissimo. Ma sfruttare l’esperienza di un grande calciatore, soprattutto quando ha speso tutta la carriera difendendo una sola maglia, è sempre un plus e mai un minus. I Friedkin hanno già conquistato il cuore dei tifosi romanisti, riportando Totti in società raggiungerebbero livelli di gradimento da record. Se succederà, però, non sarà per populismo, ma per una strategia studiata e analizzata. Da quando sono sbarcati sul pianeta Calcio hanno immesso nel club circa 600 milioni tra buonuscita a Pallotta, ricapitalizzazioni e Opa per l’uscita dalla Borsa. In cambio hanno ricevuto, finora, la Conference League e la promessa finalmente operativa di poter costruire il nuovo stadio di proprietà. Chissà se ci giocherà Dybala.