Toti: chi si oppone pagherà un prezzo
Il fondatore di Italia al centro: «Nel Paese c’è voglia di stabilità, non è tempo per i gol di rapina»
ROMA «Sarà un segno, o ironia della sorte, ma mentre qualcuno a Roma vuol far cadere il governo su un termovalorizzatore, io mentre le parlo sono in Consiglio regionale ad approvare proprio il primo termovalorizzatore della Liguria. Così sapete già quale sarà domani (oggi, ndr) il nostro voto in Parlamento a Roma…». Non ha veramente alcun dubbio Giovanni Toti, governatore ligure e leader di Italia al centro. La sua pattuglia di parlamentari oggi e domani dirà sì alla fiducia «senza se e senza ma, e soprattutto senza condizioni: che siano 9 punti o la richiesta che questo o quel partito sia fuori dal governo». Cioé sbagliano sia il M5S che il centrodestra?
«Mi faccia premettere: comunque vada, questa crisi da drammatica sta diventando ridicola, chi eventualmente si incaricherà di staccare la spina sta facendo male i suoi conti. Perché pagherà un prezzo molto alto».
Il M5S però potrebbe guadagnare voti con le elezioni anticipate, il centrodestra vincere.
«Io non sarei tanto sicuro dei risultati. E non dimentico che il centrodestra ha perso le ultime tornate elettorali quasi ovunque, tranne dove è riuscito a presentarsi unito e aperto e moderato, penso a Genova. E nel Paese c’è voglia di stabilità, di programmazione, di provvedimenti per le famiglie e le imprese con un governo stabile.
Questo governo era nato per affrontare l’emergenza pandemica, quella economica e il Pnrr. Ora si è aggiunta la guerra e la crisi energetica: può mai esserci un momento peggiore per staccare la spina al governo?». Come se lo spiega?
«È inspiegabile. Ma se il M5S è rimasto quel partito anti sistema, arruffapopolo, non ci si possono aspettare comportamenti irresponsabili dalle forze che invece hanno cultura di governo». Cioè Lega e FI?
«Loro, il Pd, che ha fatto errori su errori, che ha alimentato un’alleanza con un Masaniello come Conte. I partiti architrave del sistema democratico rischiano di essere essi stessi “grillizzati”, fino all’implosione del sistema». Che dovrebbe fare Draghi oggi in Parlamento?
«Parli al Paese, al Parlamento, alle migliaia di sindaci e amministratori, a chi vuole essere guidato nella tempesta ma anche guardare con ottimismo al futuro. Fossi un leader politico ci penserei bene a togliere la fiducia al premier che si pone in questo modo». Come crede che finirà?
«Comunque finisca, sarà il passaggio per arrivare davvero alla Terza Repubblica: può nascerne un fronte della responsabilità e uno del richiamo della foresta, del populismo, del mero qui e ora».
Con chi vi alleerete?
«Con chi saprà seguire l’etica del governo Draghi, non del gol di rapina...».
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L’appello
Lega, Forza Italia e Pd hanno cultura di governo: non siano irresponsabili