Corriere della Sera

Conte cerca un canale con Palazzo Chigi Ma è «giallo» su una telefonata

Era stato annunciato un colloquio tra il leader 5 Stelle e Draghi Ma lo staff ammette: non si sa se si siano parlati o lo faranno oggi

- di Emanuele Buzzi

MILANO Le carte coperte fino all’ultimo, come in una partita di poker. Giuseppe Conte cerca di tenere in sospeso fibrillazi­oni e paure nel Movimento e preferisce non dare alibi alle due fazioni che si stanno scontrando all’interno del gruppo parlamenta­re. Eppure la giornata dei vertici M5S vive di mille scossoni, alcuni dei quali preannunci­ati.

Il barometro del Movimento va da una probabile scissione in giornata (con i governisti pronti a dare un segnale a Draghi), allo stand-by pomeridian­o ( quando si vocifera di un lavoro della diplomazia 5 Stelle), poi a un incupirsi delle prospettiv­e al tramonto (quando avanza l’ipotesi di un ritorno alle urne) fino a un cauto passo avanti serale (quando si registrano aperture al confronto).

Ma cosa succede in questa giornata frenetica? In realtà due sono i punti importanti che vengono messi sul tavolo dei vertici. Tutto accade più o meno all’ora di pranzo. Il primo sasso lo lancia Davide Crippa. Il capogruppo alla Camera, in aperto contrasto con i contiani, vuole precisazio­ni sull’organizzaz­ione dei big, va in pressing chiedendo di fatto un consiglio nazionale in serata. La richiesta di Crippa cade nel vuoto, non trova risposte. Ecco allora che in seguito il capogruppo si muove in autonomia, ribadendo la sua posizione aperturist­a nei confronti del governo dopo la conferenza dei capigruppo.

Poco dopo la richiesta di Crippa, all’inner circle del Movimento viene annunciata una telefonata tra Conte e Mario Draghi per le ore successive. Anche da Palazzo Chigi arrivano conferme su un confronto. Ma qui la trama si tinge di giallo. Dell’esito del colloquio i vertici negano di essere stati informati in seguito. Anzi alcuni dubitano che sia avvenuto. Tra le indiscrezi­oni rimbalza anche l’ipotesi che il colloquio possa essere slittato, rimandato alla mattina di oggi. La comunicazi­one del Movimento 5 Stelle ammette: «Non sappiamo nulla». Conte si chiude nel riserbo. Eppure in serata iniziano a filtrare voci più possibilis­te riguardo a una apertura del Movimento al governo.

Poco prima, all’ora di cena, il destino dell’esecutivo veniva dato per segnato sia a causa del muro dei falchi M5S sia a causa di un irrigidime­nto del centrodest­ra. Le colombe — i mediatori come Alfonso Bonafede e Stefano Buffagni — continuano a lavorare senza sosta, anche quando le possibilit­à sembrano ridotte al lumicino. Il pressing su Conte per una linea moderata è forte. La trama della trattativa è sottile. Ed è legata ora anche a quello che Draghi dirà in Aula. I 5 Stelle si attendono delle risposte. Confidano che il premier possa venire incontro ai temi delle imprese e che si spenda per difendere il reddito di cittadinan­za.

Nei due rami del Parlamento, però, si respira un clima molto diverso. A Palazzo Madama i falchi sono pronti a strappare, attendono solo un cenno. «Faremo ciò che dirà il presidente Conte», commenta sibillino un senatore. Alla Camera la situazione è opposta: «Vedremo chi sarà indicato per fare le dichiarazi­oni», sottolinea­no nel Movimento. Animi e umori incrociati, con sullo sfondo due baluardi del Movimento pronti a cadere: il terzo mandato e la consultazi­one degli attivisti sul web.

«Se usciremo dall’esecutivo senza passare da SkyVote creeremo un precedente molto pericoloso», commenta un 5 Stelle. Ciò che appare certo è che ricomporre la frattura interna sarà comunque una impresa ardua: «Come possiamo trovare una sintesi dopo tutto quello che è successo tra noi?», si chiedono diversi esponenti del Movimento.

In serata, poi, Crippa torna a commentare il caro-energia: «Aumenta enormement­e il costo per l’acquisto dell’energia che poi viene rivenduta a imprese e famiglie, che saranno nuovamente costrette a subire il peso di aumenti in bolletta mai visti negli ultimi decenni», dice il capogruppo. Quasi un ammoniment­o interno in vista delle scelte sul governo.

Lo scontro

Il capogruppo alla Camera Crippa chiede un’altra riunione. Nessuno gli risponde

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