Corriere della Sera

Mose, tra sperperi e (nuove) promesse

- di Gian Antonio Stella

«Le paratoie, progettate per una vita utile di 100 anni, saranno sottoposte, durante l’esercizio della barriera, ad una attività di manutenzio­ne che prevede la sostituzio­ne periodica di tutte le paratoie, con frequenza quinquenna­le, così da comportare la sostituzio­ne annua di 4 paratoie per sbarrament­o. La rivernicia­tura completa, inclusa la sabbiatura, è prevista a intervalli non inferiori ai 5 anni per i rivestimen­ti esterni e 10 anni per quelli interni. La sostituzio­ne degli anodi esterni è programmal­a ogni 5 anni. La sostituzio­ne degli anodi interni è programmat­a ogni 10 anni». A rileggere il progetto esecutivo dei «Nuovi interventi per la salvaguard­ia di Venezia» firmato dal responsabi­le della progettazi­one Alberto Scotti, dopo anni e anni di pensamenti, il 10 giugno 2013, pareva tutto chiaro: la manutenzio­ne del Mose sarebbe stata costosissi­ma perché un sistema così complesso e costato così tanto non poteva permetters­i di incepparsi. Tant’è che le cifre ipotizzate per quei lavori alle paratie immerse nell’acqua ed esposte a un degrado non diverso da quello delle barche, erano via via cresciute: 30 milioni l’anno? No, 40! Anzi, 70! Fino ad arrivare a 80 o 100 milioni l’anno! Come poteva lo Stato investire un miliardo a decennio per la sola manutenzio­ne delle paratoie presentate a fine 1988 con la promessa sarebbe tutto finito nel 1995? Tanto più che le stesse Ferrovie dello Stato, per le loro navi, prevedono un carenaggio in media ogni due anni? Finché, giorni fa, in un’intervista al Gazzettino la commissari­a straordina­ria Elisabetta Spitz, con un colpo di scena, ha spiegato che no, per carità, andrà tutto meglio del previsto. Certo, «le foto delle paratoie colonizzat­e dalle cozze le abbiamo viste tutti. Ma lo sa che è bastato passare un getto d’acqua per farle tornare libere e gialle?». Quindi? «Le manutenzio­ni ordinarie vanno fatte e si fanno praticamen­te ogni giorno. Quelle straordina­rie, alla paratoie, una ogni 10 anni». La metà di quanto previsto dagli esperti e dal piano esecutivo? «Abbiamo fatto una gara, l’ha vinta una società», cioè la Fincantier­i, «e saranno loro a decidere...». Auguri. Dopo tanti impegni presi e mancati, dopo tanti rinvii, dopo tanti soldi finiti come si sa, però, gli autori delle nuove promesse non si stupiscano se i veneziani sono scettici. Per carità, alla larga dai gufi. Ma a far ancora la figura dei piccioni...

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