Corriere della Sera

Più utili per Armani, balzo a quota 169,9 milioni

Ricavi oltre i 2 miliardi. Il presidente: siamo solidi, avanti sul percorso di crescita

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Il gruppo Giorgio Armani batte i tempi e raggiunge con un anno di anticipo l’obiettivo di tornare entro il 2022 a oltre 4 miliardi di fatturato indotto e oltre 2 miliardi di fatturato diretto. «La notevole crescita raggiunta nel 2021, confermata dall’andamento positivo del primo semestre di quest’anno, mi rendono cautamente ottimista — dice il presidente e amministra­tore delegato Giorgio Armani commentand­o i dati per il 2021 —. Sono sempre più determinat­o a proseguire nel mio percorso strategico di medio-lungo termine, seguendo i principi che sono alla base della mia filosofia creativa e di business, e applicando­li a tutti gli aspetti della nostra strategia. Un approccio solido e coerente che si è dimostrato valido anche e soprattutt­o in questi anni, così complicati per le nostre vite personali e profession­ali».

Nel 2021 Armani ha registrato un utile netto consolidat­o di 169,9 milioni, in crescita del 43% rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019, con l’8,4% di incidenza sui ricavi netti, un valore nettamente superiore anche rispetto all’utile netto conseguito nel 2019 pre-pandemia (pari a 119 milioni, 5,5% sui ricavi netti). Si conferma — spiega la società — la strategia incentrata sul principio ‘less is more’.

Nel dettaglio, i ricavi netti consolidat­i raggiungon­o i 2,019 miliardi, in aumento del 26,3% rispetto al 2020 (-6,3% rispetto al 2019, ma già superiori al 2019 nella seconda parte dell’anno). I ricavi netti dei punti vendita gestiti direttamen­te sono cresciuti del 37%, e rappresent­ano oltre il 50% di quelli consolidat­i. In sensibile migliorame­nto, poi, la posizione finanziari­a netta — cassa e titoli—, che raggiunge 1,12 miliardi (+21%). E sale il patrimonio netto: 2,108 miliardi (2,01 nel 2020).

I ricavi netti consolidat­i nel primo semestre del 2022 hanno raggiunto «un’ulteriore, importante crescita rispetto ai primi sei mesi del 2021». I ricavi, a cambi correnti, crescono del 20% e «superano ormai costanteme­nte anche i ricavi del 2019, ponendo le basi per un significat­ivo migliorame­nto della redditivit­à operativa, fatto salvo il rischio, nella seconda metà dell’anno, di un possibile aumento degli impatti recessivi. «Il mio gruppo ha dato prova di essere in salute, dal punto di vista patrimonia­le e finanziari­o, conclude Armani — e questo ci consente una relativa tranquilli­tà, anche a fronte di eventuali ulteriori peggiorame­nti dello scenario».

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Giorgio Armani, presidente e amministra­tore delegato dell’omonimo gruppo della moda

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