Nuova Edizione, le mosse di Benetton
L’ad di Atlantia, Carlo Bertazzo, in uscita a fine anno dopo il delisting. Via alle consultazioni sul sostituto
La famiglia Benetton continua il ridisegno della galassia della holding Edizione. Dopo le nozze tra Autogrill e la svizzera Dufry, adesso tocca di nuovo ad Atlantia, che a fine agosto andrà incontro al delisting con l’Opa difensiva della dinastia di Ponzano Veneto assieme Blackstone e Fondazione Crt a 23 euro per azione. Ieri, a Borsa chiusa, la società di infrastrutture ha informato che, a circa tre anni dal suo arrivo, l’era Bertazzo si concluderà, mettendo quindi fine a un periodo di «emergenza». «Nei prossimi giorni è prevista la convocazione del comitato nomine remunerazioni e capitale umano della società, in vista del consiglio di amministrazione già previsto per il 4 agosto prossimo (giorno della semestrale finanziaria,
ndr), per analizzare un’ipotesi di accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ad Carlo Bertazzo. Nel caso di finalizzazione dell’accordo — prosegue la nota —, il consiglio di amministrazione avvierà le procedure previste per la successione, nelle more delle quali il dottor Bertazzo continuerà a guidare la società». Ora si aprono dunque le consultazioni per trovare di qui a fine anno, periodo di termine del delisting, il sostituto dell’uomo che ha guidato Atlantia nel suo momento di maggiore complessità. A gennaio 2020 — dopo il crollo del ponte Morandi che ha condotto alle dimissioni di un altro storico manager di Atlantia, Giovanni Castellucci — Bertazzo ha assunto le deleghe per portare a termine la negoziazione sulla controllata Autostrade per l’Italia, finita con la cessione della società alla cordata Cdp-Macquarie-Blackstone. Ma è stato anche colui che ha perfezionato le acquisizioni autostradali in Messico e Usa da parte di Abertis, lo sviluppo di Telepass nel mondo dei «mobility services» e l’entrata nel capitale del fondo svizzero Partner group. Un manager, va detto, molto autonomo e molto legato alla precedente gestione della controllante Edizione, quella presieduta da Gianni Mion e che faceva capo al defunto Gilberto Benetton. Di fatto quindi, si sta chiudendo un ciclo e, con l’uscita di Atlantia da Piazza Affari, se ne aprirà uno completamente nuovo. Come d’altronde le recenti mosse imprenditoriali di Alessandro Benetton — nominato al vertice di Edizione a gennaio — fanno prefigurare per l’intera galassia di famiglia.