Addio a Ezio Gribaudo, artista eclettico
È scomparso all’età di 93 anni l’editore, collezionista e pittore. Collaborò con Chagall, Fontana, Burri, Mirò
Nel docufilm che il regista Alberto Bader gli aveva dedicato nel 2020, Ezio Gribaudo (scomparso lunedì a Torino) aveva raccontato quella sua passione per l’arte che lo avrebbe portato a collaborare con Chagall, De Chirico, Fontana, Burri, Mirò, Moore, Bacon. Un percorso (intrapreso in gioventù pubblicando moltissime monografie riguardanti in particolare il Novecento) che da editore d’arte lo avrebbe fatto diventare prima artista lui stesso («votato alla sperimentalismo eclettico, in sintonia con le istanze più avanzate dell’avanguardia novecentesca, rivendicando una stretta relazione tra arte e vita») per trasformarlo infine, senza soluzione di continuità, in collezionista (Calder, Carrà, Chemiakin, De Chirico, Dubuffet, Ernst, Fontana, Matta, Moore, Tapies).
Il titolo di quel docufilm del 2020, La bellezza ci salverà è lo stesso della autobiografia appena pubblicata da Skira di Ezio Gribaudo, che era presidente onorario dell’Accademia Albertina di Torino. Pagine da cui emerge il profilo di un artista che ha voluto costantemente ribadire, con rigore sincero e consapevole, la propria autonomia di giudizio e di pensiero.
Nato a Torino il 10 gennaio 1929, Gribaudo aveva studiato al Liceo Artistico e, per un breve periodo, all’Accademia di Brera, per passare poi alla Facoltà di Architettura al Politecnico di Torino, «portando — come ha ribadito l’Accademia Albertina in una nota — il nome di Torino nel mondo». Realizzando, soprattutto nell’ultimo periodo (in cui si sarebbe concentrato proprio sulla pittura), prove sempre originali, sempre felicemente in bilico tra Informale e Pop (Logogrifi, Metallogrifi, Teatri della Memoria, Dinosauri), sempre sospese tra immagine e astrazione.
La camera ardente di Ezio Gribaudo sarà allestita oggi (dalle 10 alle 13) nel Salone d’onore dell’Accademia Albertina. I funerali si terranno domani alle 10.30 nella Chiesa della Gran Madre.