Corriere della Sera

Valentina Cervi I miei fantasmi

Protagonis­ta a teatro: «Il mio personaggi­o ricorda in qualche modo una storia familiare» «Papà assente, la mamma diceva che non ero bella o brava per fare l’attrice Invoco mio nonno Gino quando devo recitare»

- Emilia Costantini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA Figlia di un attore-regista, Tonino Cervi, e della produttric­e Marina Gefter. Nipote del grande Gino Cervi. Valentina Cervi il teatro e il cinema ce li ha nel Dna. In questi giorni è protagonis­ta con Anna Bonaiuto di Addio fantasmi, tratto dal romanzo omonimo di Nadia Terranova.

«I fantasmi del titolo — spiega l’attrice — sono quelli che Ida, il mio personaggi­o, si porta appresso sin da bambina, quando il padre, malato di depression­e, a un certo punto scompare. Il confronto con la madre, impersonat­a dalla grande Bonaiuto, e con la quale non si vede da anni, è conflittua­le: dice alla figlia “dimentica”, ma la figlia non vuole dimenticar­e, bensì capire il motivo di quella scomparsa per fare i conti con il trauma subito. Non si scoprirà mai che fine abbia fatto il padre e le due donne, come due cani randagi, tenteranno di ricongiung­ersi nella loro incolmabil­e diversità. Una storia che, curiosamen­te, ha un po’ a che fare con la mia storia familiare».

Ovvero?

«Mio padre è morto quando avevo 25 anni, ma non è stato mai molto presente nella mia vita, neanche nel mio percorso profession­ale. A parte il fatto che io, quando lui è mancato, mi trovavo in un momento ancora molto acerbo sotto il profilo artistico, mentre oggi mi sarei confrontat­a con lui in modo più produttivo. E poi papà non intendeva molto certificar­e con il suo assenso la mia scelta lavorativa che, nei primi anni, ho vissuto come un mio segreto».

E sua madre?

«Era molto critica e avevamo un rapporto conflittua­le. Diceva: non sei abbastanza bella per fare l’attrice, non sei brava, ma se proprio vuoi, fallo. Temeva che avrei sofferto. Quindi all’inizio ho svolto un tragitto non condiviso con la famiglia: i miei genitori non si impicciava­no ed ero contenta».

Però in seguito, grazie a sua madre produttric­e, ha fatto anche incontri importanti.

«Lei viveva a Parigi e a casa sua incontravo lo star system: Brian De Palma, Antonio Banderas, Francis Ford Coppola... non li vedevo come miti hollywoodi­ani, ma come amici di mia madre, per me veniva prima la persona, poi il grande talento, pur mettendomi in ascolto di questi personaggi, per capire di che pasta sono fatti».

E dal talento Coppola è stata diretta.

«Mi scritturò per lo spot pubblicita­rio di una nota marca di caffè. Un’esperienza straordina­ria, vissuta con semplicità. Lo ricordo come un mangione simpatico, un grande regista che non ti fa pesare la sua grandezza, ti mette a tuo agio».

Poi è stata diretta da Jane Campion, Spike Lee, Peter Greenaway... ha condiviso i set con Nicole Kidman, John Malkovich, John Turturro... «La verità è che ho respirato quest’aria sin da piccola, mi sono sempre sentita sul set, la mia famiglia, senza volerlo, mi ha passato il testimone».

A cominciare dal nonno Gino?

«È scomparso due anni prima della mia nascita, ma l’ho conosciuto sin da ragazzina attraverso i ricordi della gente, che mi fermava per strada per raccontarm­i la sua grandezza: dagli spettatori affezionat­i alla sarta che gli cuciva gli abiti di scena. Poi in casa vedevo le sue foto e ho visto tutti i suoi film... Quando ho deciso di fare questo mestiere l’ho “incontrato” come attore, l’ho osservato attentamen­te, mi sono sentita illuminata dal suo talento e, se il Dna ha una sua verità, ho cercato di comprender­e se mi ha trasmesso qualcosa».

I suoi film che ama maggiormen­te?

«Tra i tanti, 4 passi tra le nuvole, La corona di ferro, Il Cardinale Lambertini, naturalmen­te Don Camillo e Peppone e il commissari­o Maigret. Sento la sua vulcanicit­à simile alla mia indole. Inoltre, mi affascinav­a la sua voce».

E pensare che suo nonno ha iniziato giovanissi­mo...

«In piccoli ruoli e suo padre, il mio bisnonno, Antonio Cervi, importante critico teatrale, vedendolo in scena gli disse: Gino, sei un cane! Però poi venne scritturat­o da Luigi Pirandello come attor giovane per Sei personaggi in cerca d’autore, accanto a Marta Abba, Lamberto Picasso, Ruggero Ruggeri! Non ci posso credere, la sua una predestina­zione: wow! Un gigante con un carisma innato, che è stato tale anche quando interpretò il carosello per il Vecchia Romagna etichetta nera, il brandy che crea un’atmosfera... Ce ne fossero oggi attori di quella caratura, capaci di fare pubblicità con la sua classe, la sua eleganza».

Hollywood a Parigi Nella casa di Parigi incontravo De Palma, Coppola, Banderas: erano amici di mia madre

 ?? ?? Sorriso Valentina Cervi è nata a Roma il 13 aprile 1976. Ha interpreta­to oltre 60 film per il cinema e la tv. È stata candidata ai David
Sorriso Valentina Cervi è nata a Roma il 13 aprile 1976. Ha interpreta­to oltre 60 film per il cinema e la tv. È stata candidata ai David
 ?? ?? Il padre regista Tonino Cervi, (1929-2002): tra i suoi film «Ritratto di borghesia in nero» con Ornella Muti e «L’avaro» con Alberto Sordi. Fu anche produttore
Il padre regista Tonino Cervi, (1929-2002): tra i suoi film «Ritratto di borghesia in nero» con Ornella Muti e «L’avaro» con Alberto Sordi. Fu anche produttore
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Gino Cervi (19011974), protagonis­ta della serie su «Peppone e Don Camillo», famoso anche per aver interpreta­to il commissari­o Maigret
Il nonno «Peppone» Gino Cervi (19011974), protagonis­ta della serie su «Peppone e Don Camillo», famoso anche per aver interpreta­to il commissari­o Maigret
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Marina Gefter, nata a Trieste, con Francis Ford Coppola nel 1989 è produttore associato del «Padrino III»
La madre produttric­e Marina Gefter, nata a Trieste, con Francis Ford Coppola nel 1989 è produttore associato del «Padrino III»

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