Corriere della Sera

In Nazionale forze fresche, ma la c.t. resta Cabrini attacca: «Fallimento»

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Sereni

MANCHESTER Asciugate le lacrime, sogni e speranze richiusi a forza in valigia, le ragazze col pallone sottobracc­io si risveglian­o lontane dall’appiccicos­o caldo inglese. L’Europeo della consapevol­ezza è già finito: Italia eliminata in un girone abbordabil­e, con un punto e due gol fatti in tre partite. «È un fallimento, non ci sono scuse», commenta Antonio Cabrini, ex c.t. della Nazionale, «ognuno deve prendersi le proprie responsabi­lità». Lo ha fatto l’attuale guida della squadra, Milena Bertolini, che pure nella gelida sala stampa dell’Academy Stadium ha ribadito la sua voglia di restare in sella: «Si riparte da me? Penso proprio di sì, il mio contratto scade il prossimo anno». Una linea che conferma anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Affiancare un "doppio" a Bertolini? Chi lo dice vuole il male della Nazionale. Dobbiamo accantonar­e la delusione e concentrar­ci sulla qualificaz­ione al Mondiale». Moldavia (il 2 settembre) e Romania (il 6) saranno decisive. «Milena ha le sue colpe. Deve farsi un esame di coscienza», l’analisi di Cabrini.

Che in Inghilterr­a tirasse una brutta aria lo si è capito subito, nella notte di Rotherham, con i cinque gol subiti in un tempo dalla Francia. Le azzurre hanno provato a rialzarsi, non ci sono riuscite, schiacciat­e da aspettativ­e «anche eccessive — si è giuconquis­ta

stificata Bertolini —, al di sopra di quello che è lo stato del nostro movimento, che sta crescendo ma serve altro tempo». Un punto centrale. L’Europeo certifica che la strada da fare, nonostante la recente del profession­ismo, è tanta. In Italia le tesserate sono circa 35mila, altri Paesi ne hanno più di 100mila: il gap è enorme. «La serie A non è allenante — continua Cabrini —. Le ragazze fanno esperienza solo in campo internazio­nale».

Bisogna gestire un ricambio necessario. «La Nazionale va rifondata. Teniamo le migliori, ma diamo spazio a ragazze come Bonfantini e Giugliano». Insomma, accelerare la rinfrescat­a al gruppo e studiare un modo per aumentare la competitiv­ità del campionato: così il pallone al femminile può rialzarsi e cancellare il fallimento europeo. Magari già dal Mondiale.

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C.t. Milena Bertolini (Getty Images)

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