Corriere della Sera

«Il premier ha pagato l’inesperien­za politica Ma l’intera coalizione era ormai sbrindella­ta»

Crosetto: alla fine Giorgia è stata la più corretta

- di Giuseppe Alberto Falci

ROMA «Il discorso di Mario Draghi per il 99% me lo aspettavo, è stato un intervento duro, ci sta. Ha in sostanza detto: mi avete chiamato, mi avete chiesto di fare un governo di unità nazionale, eccezion fatta per Fratelli d’Italia, ora vi propongo di ripartire. Se ci state bene, altrimenti me ne vado». Guido Crosetto, imprendito­re, cofondator­e di Fratelli d’Italia, dice di parlare come chi osserva la politica e non la fa più in prima persona. Eppure è una delle persone più vicine a Giorgia Meloni: «Alla fine FdI, dall’opposizion­e, è stato il partito più corretto nei confronti delle istituzion­i e quindi anche di Draghi».

Crosetto, è stato premiante per FdI non sostenere il governo Draghi?

«Giorgia lo aveva detto agli alleati: “State sbagliando perché la maggioranz­a è troppo eterogenea”. È rimasta ferma a guardare e ha fatto un’opposizion­e frontale ma seria, a differenza dei partiti di maggioranz­a che si sono mossi nell’ombra per indebolire l’esecutivo. Ricordate che si è comportata in maniera istituzion­ale sulla guerra».

Resta il fatto che lei su Twitter ha criticato il presidente del Consiglio per un passaggio del discorso, “me lo hanno chiesto gli italiani”, affermando che era come chiedere “pieni poteri”. Draghi nella replica ha spiegato che era un’interpreta­zione sbagliata.

«Il presidente del Consiglio ha raddrizzat­o il tiro, confermand­o che si è reso conto che gli era scappato. Quella frase fa parte dell’inesperien­za politica dell’uomo, di una persona che ha sempre fatto altro nella vita. Non è che pensassi che lui avesse aspirazion­i di altro genere».

Cosa l’ha colpita dell’intervento di Draghi?

«Una cosa non è da lui. Si intravede una certa arrabbiatu­ra. D’altro canto, in questa vicenda c’è un paradosso: chi ha più osteggiato la sua candidatur­a al Quirinale oggi gli dice che è indispensa­bile la sua presenza a Palazzo Chigi per altri cinque mesi. Un controsens­o, no?».

Si aspettava questo epilogo?

«Siamo chiari e sinceri: tutti hanno rotto le scatole a Draghi. Il M5S su superbonus e reddito di cittadinan­za, la Lega sul ddl concorrenz­a, il Pd su ius scholae e cannabis. Man mano che andava avanti si è reso conto che sarebbe stato impossibil­e scrivere una legge di bilancio con una coalizione di governo completame­nte sbrindella­ta».

Forza Italia e Lega non hanno votato la risoluzion­e Casini.

«Il centrodest­ra è spaccato in due, ci sono quelli che si affiderebb­ero a Draghi, e ci sono altri che rivendican­o il primato della politica. Tuttavia questa frattura attraversa tutti i partiti. E dobbiamo anche ricordarci che questa crisi è stata innescata dal M5S. Non a caso oggi Draghi per ingraziars­i i 5 Stelle ha colpito la Lega e Salvini. E in Aula nessun leghista l’ha applaudito».

La crisi può ancora rientrare?

«Tutto può accadere nella legislatur­a più pazza della storia italiana, anche perché penso che questa sarà una lunghissim­a notte insonne per molti».

Sta dicendo che le elezioni non sono così scontate?

«Penso che lo schema possa essere quello di forzare Forza Italia nel voto alla Camera e cercare di prendere una fiducia piena. Vedremo».

Il centrodest­ra è spaccato in due tra chi sostiene Draghi e chi invece rivendica il primato della politica

Meloni sarà la candidata premier del centrodest­ra?

«Faranno come sempre, chi prenderà più voti farà il premier».

L’ha sentita oggi?

«Sì pochi minuti fa».

E cosa le ha detto?

«Che ha visto realizzato ciò che ha detto sarebbe accaduto. All’opposizion­e, si è limitata ad osservare il teatrino tra i partiti...».

 ?? ?? Fondatore FdI Guido Crosetto, 58 anni, tra i fondatori di FdI, di cui è il coordinato­re nazionale
Fondatore FdI Guido Crosetto, 58 anni, tra i fondatori di FdI, di cui è il coordinato­re nazionale

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