Corriere della Sera

Gas, piano d’emergenza europeo Taglio dei consumi di 8,3 miliardi

L’industria: ridurre la produzione avrebbe effetti disastrosi. Megawattor­a, prezzo su del 900%

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BRUXELLES «Chiediamo agli Stati membri di ridurre del 15% il consumo di gas. Questo è l’equivalent­e di 45 miliardi di metri cubi di gas. Con una tale riduzione, possiamo superare in sicurezza l’inverno in caso di un’interruzio­ne completa del gas russo». La presidente della Commission­e Ue, Ursula von der Leyen, spiega i contenuti del regolament­o e della comunicazi­one «Risparmiar­e gas per un inverno sicuro». Perché «non è facile prevedere quale sarà la prossima mossa di Putin. Ma è chiaro che continuerà a cercare di dividerci e di colpirci», ha detto il vicepresid­ente Frans Timmermans. Quindi «dobbiamo risparmiar­e gas ora per mantenere le nostre case riscaldate e l’industria in funzione quando arriva l’inverno». Oggi dovrebbe tornare in funzione il Nord Stream dopo la sospension­e per ragioni di manutenzio­ne.

Il target di riduzione del 15%, che va raggiunto tra il primo agosto e il 31 marzo 2023, è uguale per tutti gli Stati membri. Ogni Paese è però libero di scegliere come raggiunger­e l’obiettivo. In termini assoluti, il volume da ridurre dipende dall’energy mix nazionale. Più si è dipendenti dal gas e maggiore sarà lo sforzo. Per l’Italia il taglio dovrebbe essere di circa 8,3 miliardi di metri cubi. La Commission­e propone un approccio in due fasi: «Nella prima fase — ha spiegato la commissari­a Ue all’Energia Kadri Simson — invitiamo gli Stati membri a ridurre la domanda di gas del 15% su base volontaria, rispetto al proprio consumo su una media storica di cinque anni. Se gli Stati membri non stanno facendo progressi sufficient­i o la situazione peggiora, proponiamo che la Commission­e possa dichiarare lo stato di allerta dell’Ue in qualsiasi momento. Ciò attiverà l’obbligo per gli Stati membri di rispettare l’obiettivo di riduzione del gas del 15%». Lo strumento di emergenza viene attivato sulla base dell’articolo 122 del Trattato sul Funzioname­nto dell’Ue. «Abbiamo due obiettivi — ha spiegato von der Leyen — Il primo è che ogni Stato membro riduca l’uso di gas. E il secondo è fornire una rete di sicurezza per tutti gli Stati membri». Una cosa deve essere chiara: «Chi richiederà la solidariet­à — ha sottolinea­to il commissari­o al mercato interno Thierry Breton — dovrà dimostrare di aver attuato tutte le misure necessarie per ridurre la domanda di gas russo». Tutti gli Stati Ue subiranno le conseguenz­e in caso di taglio delle forniture da parte della Russia perché la ricaduta sarà sul mercato interno.

Il regolament­o sta già facendo storcere il naso agli Stati Ue per motivi diversi, a cominciare dall’Italia. La Spagna ha già detto non appoggerà la proposta. Contrarie anche le associazio­ni di categoria. «La riduzione forzata della produzione avrebbe effetti economici disastrosi e un impatto spesso irreversib­ile sulle imprese. Dovrebbe essere considerat­a solo come un’opzione di ultimissim­a istanza», lamenta Business Europe, l’associazio­ne degli industrial­i europei. La Commission­e stima che se non si agisce, in caso di inverno freddo uno stop del gas russo avrebbe un impatto sul Pil Ue tra lo 0,9 e l’1,5%. Ieri gli ambasciato­ri presso la Ue hanno iniziato la discussion­e. Domani si riuniranno di nuovo e anche lunedì. Il tentativo è arrivare già con un’intesa al Consiglio Energia straordina­rio del 26 luglio. Il voto è a maggioranz­a qualificat­a.

I governi dovranno aggiornare i piani di emergenza nazionali entro fine settembre. Famiglie e servizi sociali essenziali come ospedali e scuole sono esentati dal razionamen­to del gas, ma Bruxelles invita a ridurre riscaldame­nto e raffrescam­ento in abitazioni ed edifici pubblici. Si invita anche a prolungare la vita delle centrali nucleari e a carbone. Vengono indicate le linee guida per stabilire le priorità tra i clienti non protetti, che tengono conto di criteri sociali ed economici (catene di approvvigi­onamento transfront­aliere, danni agli impianti, industrie strategich­e, valore aggiunto, addetti). I governi sono invitati ad avviare procedure d’asta o di gara per incentivar­e il risparmio energetico da parte dell’industria, oppure offrire sostegno in linea con la modifica del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato.

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Al vertice Ursula von der Leyen, 63 anni, presidente della Commission­e Ue da dicembre 2019: è stata più volte ministra nei governi della cancellier­a Angela Merkel in Germania

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