Effetto crisi su Stellantis Un anno in più di solidarietà per Melfi
Una modifica al Jobs Act salva gli operai Stellantis di Melfi e allunga gli ammortizzatori sociali fino all’arrivo delle nuove produzioni elettriche programmate da Carlos Tavares. La crisi dei semiconduttori è quasi un anno che sta fiaccando lo stabilimento lucano, costringendo il gruppo automobilistico a continue fermate della fabbrica e, di conseguenza, a usufruire degli ammortizzatori sociali alternando solidarietà e cassa integrazione per garantire il numero minimo di lavoratori per mandare avanti l’impianto.
Ieri i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno siglato al Ministero del Lavoro l’accordo che prevede dal 7 agosto un contratto di solidarietà in deroga della durata di un anno: «Si utilizza una modifica del testo originario del Jobs Act che consente di andare oltre il limite di tre anni» nel quinquennio mobile, spiegano i sindacati dei metalmeccanici. Nello specifico la norma che consente di aggiungere un anno di solidarietà è quella che individua i criteri di «rilevanza nazionale e iniziative di investimenti» per l’azienda in difficoltà. La fabbrica potentina dove 6.700 tute blu assemblano 500X, Jeep Renegade e
Compass nel 2021 ha visto scendere la produzione del 28,8% a 163.646 vetture mentre nel primo semestre il calo è continuato con un -17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a -19.216 unità: è l’unico impianto Stellantis che segna una perdita in rapporto al 2021.
Nell’occasione, aggiungono i sindacati, «Stellantis ha riconfermato il piano industriale definito nell’accordo del 25 giugno 2021 che prevede la produzione nel sito lucano, a partire dal 2024, di quattro vetture full electric e soprattutto ha confermato che lo stabilimento non ha esuberi strutturali, bensì legati alla nota crisi di approvvigionamento dei semiconduttori».
Per le sigle sindacali con questa firma si garantiscono salario e prospettive future: «Abbiamo di nuovo ottenuto la garanzia a maturazione dei ratei degli istituti indiretti per tutti i lavoratori durante il periodo coperto dall’ammortizzatore sociale anche nei momenti di fermo totale, una rotazione equa in base alla fungibilità delle mansioni, una verifica mensile dell’andamento del piano e si prevede la possibilità di un percorso formativo durante la cassa integrazione, che sarà oggetto di un confronto tra le parti affinché si stabiliscano le modalità di realizzazione e per cui abbiamo chiesto un sostegno alla Regione Basilicata».
Ad ogni modo, concludono i sindacati «è indispensabile un piano di supporto all’automotive da parte del governo».