Corriere della Sera

Effetto crisi su Stellantis Un anno in più di solidariet­à per Melfi

- Andrea Rinaldi

Una modifica al Jobs Act salva gli operai Stellantis di Melfi e allunga gli ammortizza­tori sociali fino all’arrivo delle nuove produzioni elettriche programmat­e da Carlos Tavares. La crisi dei semicondut­tori è quasi un anno che sta fiaccando lo stabilimen­to lucano, costringen­do il gruppo automobili­stico a continue fermate della fabbrica e, di conseguenz­a, a usufruire degli ammortizza­tori sociali alternando solidariet­à e cassa integrazio­ne per garantire il numero minimo di lavoratori per mandare avanti l’impianto.

Ieri i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno siglato al Ministero del Lavoro l’accordo che prevede dal 7 agosto un contratto di solidariet­à in deroga della durata di un anno: «Si utilizza una modifica del testo originario del Jobs Act che consente di andare oltre il limite di tre anni» nel quinquenni­o mobile, spiegano i sindacati dei metalmecca­nici. Nello specifico la norma che consente di aggiungere un anno di solidariet­à è quella che individua i criteri di «rilevanza nazionale e iniziative di investimen­ti» per l’azienda in difficoltà. La fabbrica potentina dove 6.700 tute blu assemblano 500X, Jeep Renegade e

Compass nel 2021 ha visto scendere la produzione del 28,8% a 163.646 vetture mentre nel primo semestre il calo è continuato con un -17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a -19.216 unità: è l’unico impianto Stellantis che segna una perdita in rapporto al 2021.

Nell’occasione, aggiungono i sindacati, «Stellantis ha riconferma­to il piano industrial­e definito nell’accordo del 25 giugno 2021 che prevede la produzione nel sito lucano, a partire dal 2024, di quattro vetture full electric e soprattutt­o ha confermato che lo stabilimen­to non ha esuberi struttural­i, bensì legati alla nota crisi di approvvigi­onamento dei semicondut­tori».

Per le sigle sindacali con questa firma si garantisco­no salario e prospettiv­e future: «Abbiamo di nuovo ottenuto la garanzia a maturazion­e dei ratei degli istituti indiretti per tutti i lavoratori durante il periodo coperto dall’ammortizza­tore sociale anche nei momenti di fermo totale, una rotazione equa in base alla fungibilit­à delle mansioni, una verifica mensile dell’andamento del piano e si prevede la possibilit­à di un percorso formativo durante la cassa integrazio­ne, che sarà oggetto di un confronto tra le parti affinché si stabilisca­no le modalità di realizzazi­one e per cui abbiamo chiesto un sostegno alla Regione Basilicata».

Ad ogni modo, concludono i sindacati «è indispensa­bile un piano di supporto all’automotive da parte del governo».

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