Corriere della Sera

Conte incassa il sì al suo listino «Hanno votato in 50 mila»

Parlamenta­rie, l’86,5% dà l’ok ai 15 uomini del leader C’è anche Colucci (che prese in giro Mattarella)

- Claudio Bozza

Di duemila «autocandid­ature» di aspiranti parlamenta­ri del M5S, passate al setaccio dai fedelissim­i di Conte, ne sono rimaste solo qualche centinaio. Dalle 10 alle 22 si è votato per le parlamenta­rie, le primarie online attraverso cui i militanti iscritti alla piattaform­a del Movimento hanno scelto i candidati che correranno alle Politiche del 25 settembre. La partecipaz­ione, almeno secondo i numeri forniti dai pentastell­ati, ha incassato un buon riscontro («Il più alto di sempre»): ieri avrebbero infatti votato circa 50 mila attivisti (su 133 mila aventi diritto), un numero superiore ai 39 mila che nel 2018 decretaron­o le candidatur­e per Camera e Senato. Un confronto? All’allora capo politico Luigi Di Maio bastarono poco più di 490 preferenze per tornare in Parlamento. Ma alla consultazi­one di ieri, arrivata mentre il consenso del M5S è al minimo storico proprio dopo il boom del 2018, ci sono state forti polemiche, perché tra le schede «virtuali» ce ne era anche una per approvare in blocco il listino degli eletti (pressoché) sicuri scelti da Conte, quesito che ha incassato l’86,5% dei consensi. Si tratta dei 15 capolista che il leader ha nominato direttamen­te per Camera e Senato. Chi c’è nell’elenco? L’unico ministro di Draghi rimasto nei Cinque Stelle, Stefano Patuanelli, i quattro vicepresid­enti in carica Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Alessandra Todde e Mario Turco, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, i capogruppo a Montecitor­io e Palazzo Madama Francesco Silvestri e Mariolina Castellone e il suo predecesso­re Ettore Licheri. Poi, dalla società civile, quattro nomi: Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato, gli ex procurator­i Antimafia, in passato alla guida uno della Procura di Napoli prima e della Dna poi, e l’altro della Procura generale di Palermo; il notaio di fiducia del Movimento Alfonso Colucci, che in passato si era preso gioco sui social del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che certificò l’elezione di Conte a presidente del partito, poi contestata dal Tribunale di Napoli. Presente anche l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, generale dei carabinier­i che da responsabi­le della Forestale in Campania s’impegnò nella Terra dei fuochi, e la sottosegre­taria all’Istruzione Barbara Floridia, candidata sconfitta alle primarie fatte insieme al Pd per la Regione Sicilia.

Ma le parlamenta­rie hanno raccolto anche le preferenze online degli iscritti per la composizio­ne delle liste nei collegi plurinomin­ali (i cui risultati saranno resi noti nei prossimi giorni): sono già un caso «di famiglia». Tra le autocandid­ature degli aspiranti deputati e senatori impossibil­e non notare una serie di «parenti d’arte» di esponenti politici già eletti in passato tra le fila pentastell­ate e che hanno ricoperto ruoli anche rilevanti all’interno del partito. Alcuni di questi non avevano potuto ripresenta­rsi per via della regola del doppio mandato, ma in vista del voto online alcuni cognomi, pur con nome diverso, sono apparsi subito familiari.

Candidato alla Camera nel collegio Lombardia 1 c’è Davide Buffagni, 32enne fratello di Stefano, deputato ed ex viceminist­ro allo Sviluppo. Ergys Haxhiu, compagno della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, invece si candida nel collegio Piemonte 2, mentre Paolo Trenta, non è altri che il fratello di Elisabetta, ministro della Difesa nel primo governo Conte. «Col reddito di cittadinan­za abbiamo salvato un milione di cittadini dalla povertà e siamo intervenut­i per bloccare le frodi. Abrogarlo sarebbe veramente una follia», ha detto ieri Conte in una videointer­vista con La Stampa. Duro l’attacco ai dem: «L’atteggiame­nto del Pd è stato incomprens­ibile e molto deludente. Credo che nessuno degli elettori possa credere alla favoletta “non andiamo col M5S perché ha fatto cadere il governo Draghi”».

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Ingegnere, 48 anni, senatore, è ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
Stefano Patuanelli Ingegnere, 48 anni, senatore, è ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
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Ex sindaca di Torino, 38 anni, è vicepresid­ente della Federazion­e italiana tennis
Chiara Appendino Ex sindaca di Torino, 38 anni, è vicepresid­ente della Federazion­e italiana tennis
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Federico Cafiero de Raho Magistrato, 70 anni, fino al febbraio scorso a capo della Procura nazionale antimafia
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Generale dell’Aeronautic­a militare, 63 anni, ex ministro dell’Ambiente
Sergio Costa Generale dell’Aeronautic­a militare, 63 anni, ex ministro dell’Ambiente
 ?? ?? Riccardo Ricciardi Regista teatrale, 40 anni, vicepresid­ente del M5S, è deputato dal 2018
Riccardo Ricciardi Regista teatrale, 40 anni, vicepresid­ente del M5S, è deputato dal 2018

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