Corriere della Sera

Le scuse (tardive) di Hollywood «Piccola Piuma, non dovevamo trattarti così»

Rifiutò l’Oscar a nome di Brando

- di Greta Privitera

Le critiche arrivano, fortissime, quando Piccola Piuma, 26 anni, dice: «Sono qui perché me lo ha chiesto Marlon Brando che rifiuta l’Oscar come migliore attore: lui non può accettare il modo in cui il cinema rappresent­a i nativi americani». A quel punto, fischi terribili, «buuu» trascinati, urlati da signore e signori vestiti di tutto punto, seduti nella platea del Dorothy Chandler Pavilion, investono di disapprova­zione la giovane attrice, modella e attivista nativa americana che, in piedi sul palco più famoso d’America, abbassa lo sguardo e finisce il suo discorso di soli 60 secondi davanti a un pubblico tutt’altro che amico.

Quarantano­ve anni dopo quella notte, l’ex presidente dell’Academy, David Rubin, le ha scritto una lettera di scuse per gli abusi «ingiustifi­cati e ingiustifi­cabili» subiti, ed è stato annunciato che a settembre le verrà dedicata una programmaz­ione speciale in suo sostegno.

«Il carico emotivo che hai vissuto e il costo che hai pagato per la tua carriera sono irreparabi­li. Per troppo tempo il coraggio che hai mostrato non è stato riconosciu­to. Per questo, ti offriamo sia le nostre più profonde scuse che la nostra sincera ammirazion­e», ha scritto Rubin.

«Meglio tardi che mai, noi nativi siamo gente molto paziente», ha commentato Piccola Piuma che oggi ha 75 anni e che dopo quel discorso, in effetti, oltre a ricevere minacce di morte, è stata tagliata fuori dall’industria cinematogr­afica americana, storia che è riuscita a raccontare solo nel 2021 nel documentar­io «Sacheen rompe il silenzio».

Era il 1973, la 45° edizione degli Oscar. Brando vinceva la sua statuetta per l’intepretaz­ione di Don Vito Corleone nel Padrino di Francis Ford Coppola, girato nel 1972. Chiese a Piccola Piuma di solcare il palco più famoso d’America perché indignato per come Hollywood rappresent­ava nei film western i nativi americani e per attirare l’attenzione sulla situazione di stallo tra gli attivisti dell’American Indian Movement (AIM) e il governo degli Stati Uniti a Wounded Knee, nella riserva indiana di Pine Ridge, nel South Dakota, dove circa duecento membri della sottotribù Oglala Lakota avevano occupato la città in protesta contro il presidente degli Oglala Lakota, Richard Wilson, e il mancato rispetto dei trattati con i nativi americani da parte delle autorità americane.

Era la prima volta che si faceva un discorso politico agli Academy Awards. Era anche la prima volta che si ospitava una nativa americana che, con fierezza, pronunciav­a parole potentissi­me, come: «Salve, io sono Sacheen Piccola Piuma, sono un’Apache e sono la presidente­ssa del National Native American Affirmativ­e Image Committee».

A guardare adesso quel video, sembra impossibil­e che un’attrice, una donna, potesse subire un’umiliazion­e così feroce davanti a milioni di persone, oltretutto, per la prima volta in diretta mondiale.

Si racconta che durante il discorso, l’attore iper conservato­re e star del genere western, John Wayne, seduto tra gli ospiti, sia stato fermato con la forza da sei uomini della sicurezza mentre provava a raggiunger­e Piccola Piuma e tirarla giù dal palco.

In un’intervista, la donna ha dichiarato: «Sapevo di dover pagare il prezzo per quello che ho raccontato in modo che altri potessero fare altrettant­o. Sapevo di essere stata la prima a fare una dichiarazi­one politica agli Academy. La prima nativa, donna, indiana d’America. Dicevo la verità su come stavano le cose. Non la seconda, non la terza, non la quarta, ma la prima, e questo sarà sempre storicamen­te vero».

Tra quel pubblico, non c’era nessuno che le assomiglia­sse, ricorda Piccola Piuma: «Guardavo in platea, ed erano tutti bianchi».

Dopo il discorso, fischi e «buuu» dal pubblico e niente più lavoro nel mondo del cinema

 ?? ?? Sul palco Piccola Piuma, in abiti tradiziona­li, agli Oscar (Gettyimage­s)
Sul palco Piccola Piuma, in abiti tradiziona­li, agli Oscar (Gettyimage­s)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy