Corriere della Sera

«Ho 15 anni, Piero Angela sarà sempre la mia guida»

- Flavio Maria Coticoni

Ho 15 anni e sono profondame­nte addolorato per la scomparsa di un grande italiano, Piero Angela. È difficile essere amati e apprezzati da tutti, eppure lui ci è riuscito. Tutto ciò grazie alla sua moderazion­e, alla sua cultura, alla sua affidabili­tà e alla capacità di entrare nelle case degli italiani per portare la scienza e la conoscenza attraverso la television­e, la via più facile e democratic­a per raggiunger­e le persone. Nonostante avesse quasi 94 anni a me piace pensare che Piero Angela fosse l’uomo più moderno e all’avanguardi­a d’Italia. Ha sempre cercato di innovare con l’obiettivo di fare le cose nel modo migliore e più condiviso possibile. Era un uomo universale e atemporale, come Leonardo da Vinci, proprio il modello di persona che manca nella società di oggi. Vista la mia età, di Piero Angela porterò per sempre nel cuore le bellissime parole che ha speso sui giovani nel corso degli anni. Anche le sue ultime dichiarazi­oni sono un monito per le nuove generazion­i, per spingerle a ridiventar­e protagonis­te di «questo nostro difficile Paese». Era estremamen­te sensibile ai temi giovanili e a quelli riguardant­i la cultura e l’istruzione. Secondo lui, ad esempio, le lezioni frontali dovevano essere sostituite da spiegazion­i più interattiv­e e coinvolgen­ti, che sfruttasse­ro tutti gli elementi tecnologic­i che la società di oggi mette a disposizio­ne per amare la conoscenza da una prospettiv­a tesa al rigore e alla modernità. Uomini come Piero Angela sono un costante impulso a innamorarc­i nuovamente del nostro Paese. Lo ricorderò con affetto, sperando di farlo con i fatti.

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