Corriere della Sera

Cina, le big tech obbligate a svelare gli algoritmi

Da Alibaba a ByteDance e Baidu: operazione trasparenz­a su trenta gruppi

- Paolo Ottolina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per un’azienda tecnologic­a gli algoritmi sono come la formula della Coca Cola: un segreto industrial­e da custodire con cura. Eppure la Cina è riuscita ad abbattere questo muro e i colossi tech del Dragone sono stati costretti a consegnare alle autorità i dettagli sul modo in cui i loro software affrontano problemi complessi, come esaminare i comportame­nti degli utenti e formulare consigli e raccomanda­zioni in base alle abitudini. Il modo in cui questo accade, pensiamo alla bacheca di Facebook e ai post che ci propone, è di solito opaco. Per questo il governo di Pechino ha deciso di dare un giro di vite: lo scorso marzo un regolament­o ad hoc aveva imposto alle aziende di verificare con le l’autorità di regolament­azione la conformità dei loro algoritmi e a fornire dettagli tecnici. Ora si sono visti i primi risultati, diffusi dalla Cyberspace Administra­tion Of China, l’authority di Pechino che vigila sul mondo del digitale. È stato pubblicato un elenco di 30 algoritmi che descrive come questi vengano utilizzati dai giganti della tecnologia. Nella lista ci sono tutti i big cinesi, aziende potentissi­me e influenti che hanno deciso di piegare il capo per non subire le ire di Pechino, che negli ultimi due anni ha avviato un giro di vite sui margine di azione del settore tech domestico. Dalla lista pubblicata, si vede ad esempio come Alibaba, colosso dell’e-commerce, suggerisca nuovi prodotti lavorando prevalente­mente sulla cronologia di navigazion­e e ricerca degli utenti. ByteDance considera invece di più il tempo trascorso dagli utenti sui singoli contenuti video di Douyin, che di TikTok è la versione cinese. Altri dettagli emergono su nomi quali Baidu (la Google locale), Sina Weibo (social network), Tencent (app WeChat, usatissima in Cina), Kuaishou (altra piattaform­a di brevi video), Meituan (consegne di cibo a domicilio).

La documentaz­ione resa pubblica dall’authority cinese è breve e non è chiaro quanto le aziende abbiano rivelato del funzioname­nto più profondo degli algoritmi. Di certo, il sistema di registrazi­one è senza precedenti e non ha paragoni nella norme di Ue e Usa. I legislator­i europi al momento stanno discutendo le regole sull’uso dell’intelligen­za artificial­e.

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Daniel Zhang è l’attuale ceo del colosso del tech Alibaba che ha consegnato alle autorità cinesi i suoi algoritmi

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