Corriere della Sera

Fazzolari, la mente del programma di FdI «Lavoro, figli, tasse: così si inverte la rotta»

Il senatore: sgravi al 120% per le assunzioni

- di Paola di Caro

ROMA Mentre infuria la campagna elettorale, Giovanbatt­ista Fazzolari, la mente del programma di Fratelli d’Italia, continua ad occuparsi del tema che davvero può far tremare i polsi al prossimo governo: la crisi economica. E replica a chi giudica Giorgia Meloni inadatta a governare proprio su questo terreno: «Se FdI con il centrodest­ra vincerà le elezioni, come le tendenze dicono, non è perché gli italiani sono pazzi tanto da affidare ad incapaci pericolosi, come ci dipinge il Pd, il governo. Ma è perché sono molto preoccupat­i per la situazione economica, e pensano che gli unici in grado di invertire la rotta che porta alla catastrofe siamo noi».

Cosa li avrebbe convinti? «I risultati fallimenta­ri degli ultimi 11 anni in cui il Pd è stato al governo, portandoci sull’orlo del baratro, con i più bassi tassi di crescita e di occupazion­e della Ue e un aumento del debito. E la consapevol­ezza della differenza tra noi e loro: noi sappiamo che l’unico modo per tenere in ordine i conti pubblici e il sistema economico complessiv­o è puntare sulla crescita, mentre per la sinistra l’idea di creare ricchezza è un aspetto trascurabi­le della questione».

Ma i risultati degli ultimi mesi però sembrano andare in controtend­enza...

«No, affatto. La crescita di questi mesi altro non è che il fisiologic­o rimbalzo del Paese che ha avuto il maggior crollo del Pil in Europa».

E la vostra ricetta è cambiare profondame­nte il Pnrr, che non avete votato?

«Mi permetta: noi ci siamo astenuti perché il testo è stato presentato al Parlamento 5 ore prima del voto: un voto al buio, impossibil­e da dare. Un fatto a dir poco anomalo».

Sì ma il commissari­o Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni avverte: sul Pnrr non si può ricomincia­re da zero.

«Ma Gentiloni ha detto una cosa molto diversa. Ovvero che la nostra proposta di adeguare il Pnrr alle mutate condizioni del momento — esattament­e come previsto dall’articolo 21 del regolament­o, e se non è un “cambiament­o improvviso” la guerra in Ucraina non si sa cosa lo sia — è fattibile e di buonsenso, e molti Paesi europei stanno facendo la stessa richiesta. Noi poi abbiamo fatto il grave errore di utilizzare tutti i 122 miliardi a debito dei 191 totali del Pnrr e oggi non possiamo più ricorrervi, a differenza della Spagna che invece quei fondi li sta chiedendo ora per affrontare la crisi energetica. Quindi è necessario pensare a cambiament­i. Chiunque vincesse, anche il Pd, lo farebbe. È certo».

Quali cambiament­i?

«Per esempio, va ridiscusso il capitolo del passaggio all’energia sostenibil­e. Oggi rischiamo di dover razionare luce e riscaldame­nto, quindi

dobbiamo pensare a riattivare le diverse fonti energetich­e, a partire dall’estrazione di gas nel Mediterran­eo, creare rigassific­atori, efficienta­re il trasferime­nto di energia sul territorio e gli edifici. I capitoli sono tantissimi».

Come si concilia una richiesta di modifica del Pnrr con le promesse di nuove spese che fa il centrodest­ra?

«Veramente la proposta di spesa più eclatante sentita finora è quella del Pd e della mensilità in più: costerebbe 25 miliardi. Noi di FdI abbiamo in mente solo tre provvedime­nti da fare subito. Il primo è l’aumento del 50% dell’assegno unico per i figli a carico, fino a un massimo di 260 euro per figlio: costa 6 miliardi, si possono coprire già con la modifica del reddito di cittadinan­za e tagliando una moltitudin­e di bonus inutili». Poi?

«La flat tax al 15% sul reddito incrementa­to nei tre anni precedenti: incredibil­e che il Pd attacchi la nostra proposta definendol­a iniqua quando loro inventaron­o la tassa “attira-Paperoni” che faceva pagare a Ronaldo solo 100 mila euro di imposte sui redditi prodotti all’estero... Il terzo provvedime­nto sarà una superdeduz­ione del costo del lavoro per le imprese che nei tre anni precedenti hanno incrementa­to il numero di lavoratori: 120% per tutti innalzato al 150% per categorie fragili e nelle zone svantaggia­te».

C’è altro?

«Un’idea che posso anticipare è quella, a costo zero, di pagare ogni 15 giorni ai dipendenti metà stipendio: è un modo per aumentare la circolazio­ne della moneta e stimolare la crescita».

Lega e FI però promettono cancellazi­one della legge Fornero, flat tax al 15%, pensioni minime a 1.000 euro...

«Nel programma unitario al quale siamo tutti vincolati è presente la flessibili­tà in uscita dal lavoro, l’innalzamen­to delle pensioni minime, la flat tax incrementa­le e la flat tax del 15% per le partite Iva aumentato a 100 mila euro di fatturato, dai 65 mila di oggi, di questa misura si parlava anche con il governo Draghi. Il resto sono tendenze verso le quali vogliamo andare nel tempo, non nella prima legge di Bilancio che andrà varata a cavallo della nascita del nuovo governo».

Bonus fiscale per chi ha aumentato il numero dei dipendenti negli ultimi 3 anni

L’unico modo per tenere in ordine i conti e il sistema economico è puntare sulla crescita

 ?? ?? Chi è Giovanbatt­ista Fazzolari, 50 anni, senatore, è il responsabi­le del programma di Fratelli d’Italia
Chi è Giovanbatt­ista Fazzolari, 50 anni, senatore, è il responsabi­le del programma di Fratelli d’Italia

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