Corriere della Sera

Elettricit­à, tetto ai prezzi per le imprese Verso l’aumento dell’estrazione di gas

Oggi in Consiglio dei ministri Cingolani illustrerà il decreto per le aziende energivore. Atteso il via libera alle misure contro il caro bollette

- Di Andrea Ducci

ROMA L’obiettivo è fornire energia alle imprese italiane a prezzi calmierati. Nella bozza di decreto che il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani, ha condiviso nelle ultime ore con Confindust­ria la tariffa per le aziende energivore sarebbe fissata intorno alla soglia di 210 euro per megawattor­a. Un prezzo agevolato, ottenuto attingendo al quantitati­vo di energia elettrica acquistata dal Gestore dei servizi energetici dagli impianti rinnovabil­i italiani.

Rispetto alle attese il prezzo finale riservato alla platea di grandi, piccole e medie aziende catalogate come energivore (in totale si tratta di circa 4 mila imprese) risulterà, dunque, superiore ai 110-130 euro per megawattor­a inizialmen­te prefigurat­i. Ma il ritiro dello stock di 18 terawattor­a da parte del Gse si è rivelato più costoso del previsto, con tariffe medie intorno ai 240 euro per magawattor­a. Il meccanismo resta, tuttavia, quello staulterio­re bilito in primavera dal primo decreto Aiuti. Una norma prevede infatti che «al fine di garantire la piena remunerazi­one degli investimen­ti in fonti rinnovabil­i nel mercato elettrico, nonché di trasferire ai consumator­i partecipan­ti al mercato elettrico i benefici conseguent­i, il Gse offre un servizio di ritiro e di acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabil­i mediante la stipulazio­ne di contratti di lungo termine». Una modalità che accorda al Gse l’acquisto a prezzi «scontati», un beneficio che ora, attraverso il provvedime­nto predispost­o dal ministero di Cingolani e atteso probabilme­nte per oggi in Consiglio dei ministri, verrà trasferito alla fetta del settore produttivo più energivoro, garantendo tariffe appunto intorno ai 210 euro per megawattor­a, ossia inferiore agli attuali prezzi di mercato. Il ribasso inferiore rispetto alle attese è destinato ad alimentare il disappunto di Confindust­ria. Il punto è che il costo di ritiro da parte del Gse a prezzi superiori al previsto richiede già così la necessità di agire con cautela per trovare le coperture e il governo, in carica per i soli affari correnti, è al tempo stesso alle prese con l’individuaz­ione definitiva delle risorse indispensa­bili a garantire il via libera al nuovo decreto Aiuti.

Se nell’immediato non ci sono margini per un prezzo calmierato al di sotto dei 200 euro per megawattor­a, nei prossimi mesi una spinta al ribasso potrebbe arrivare con l’introduzio­ne del price cap per l’energia elettrica generata da fonti rinnovabil­i, tema in discussion­e in sede Ue, con tanto di proposta per un tetto fissato a quota 180 per magawattor­a. In attesa di novità il ministro Cingolani in queste ore conta di chiudere un provvedime­nto in materia di energia, presentand­o il pacchetto di misure per autorizzar­e l’aumento della capacità estrattiva di gas metano italiano. L’obiettivo è innalzare le estrazioni di 2 miliardi metri cubi di gas all’anno e garantirne l’acquisto da parte del Gse con contratti a lungo termine, replicando così il meccanismo adottato per l’energia elettrica, e assicurare forniture di gas a prezzi calmierati al comparto produttivo. Salvo imprevisti Cingolani, che proprio ieri ha ribadito di non essere disposto a mantenere il ruolo di ministro della Transizion­e ecologica nel prossimo governo, punta a presentare entrambi i provvedime­nti nel Consiglio dei ministri. Nella stessa seduta a Palazzo Chigi si dovrebbe approvare anche il nuovo decreto Aiuti contro il caro bollette. Oggi pomeriggio, infatti, la Camera dei deputati voterà la richiesta del governo a utilizzare 6,2 miliardi di extragetti­to e subito dopo potrebbe riunirsi il Cdm.

 ?? ?? Fisico Roberto Cingolani, 60 anni, ministro della Transizion­e ecologica, già direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia di Genova
Fisico Roberto Cingolani, 60 anni, ministro della Transizion­e ecologica, già direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia di Genova

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