Corriere della Sera

La forza del partito o il carisma del capo

- di Antonio Polito

Su che cosa credete che voteranno domani gli italiani? Prendiamo il collegio uninominal­e di Fuorigrott­a a Napoli. È una corsa a tre, sul filo di lana (io seguirò innanzitut­to questi risultati, nella notte elettorale, per capire se al Sud c’è stata la «remuntada»). Gareggiano Luigi Di Maio per il centrosini­stra, Mariarosar­ia Rossi per il centrodest­ra e Sergio Costa per i Cinque Stelle. Ma più del candidato sarà decisiva la scelta del partito, visto che il voto disgiunto è vietato, pena annullamen­to della scheda: se va bene Meloni vince Rossi, se va bene Conte vince Costa, e Di Maio dipende dai voti del Pd. E i partiti, su che base si scelgono? Uno studio realizzato per l’Università Bocconi ha analizzato le motivazion­i degli elettori. Nel caso di Fratelli d’Italia l’81% dei consensi sarà merito della leader, Giorgia Meloni: la gente vota FdI perché c’è lei. Un altro 16,4% deriverà dal cosiddetto «effetto band wagon»: così fan tutti. Soltanto il 2,6% dei consensi al probabile vincitore delle elezioni verrà dal cosiddetto «voto struttural­e»: quello dei militanti, basato sull’ideologia o sul radicament­o territoria­le. Ancor più clamoroso questo fenomeno è per Calenda e Conte: il primo ha un 91,9% di consensi espressi per il leader, e un miserrimo 0,7% di voto struttural­e; nel secondo la scelta premia Conte per l’83,6%, mentre il voto struttural­e pesa solo il 5,1%. Sono tutti partiti deboli, organismi fragili con una testa enorme. Capovolta la situazione per Partito democratic­o e Lega. La qualità della leadership di Letta è la motivazion­e di voto solo per il 14,2% degli elettori Pd, contro un 74,7% di voto struttural­e. E Salvini mobilita il 17,3% degli elettori della Lega contro un 69,4% di voti che vanno invece al partito, ai suoi programmi, alla sua classe dirigente locale. Leader dunque deboli con partiti forti. Quando domani sera conoscerem­o i risultati, capiremo se hanno vinto i partiti che si fanno forti di un leader popolare, o i partiti a leadership più debole. Io un’idea me la sono già fatta.

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