Corriere della Sera

Da avvistamen­to o per il grano Purché sia torre

Dal Salento alla Costiera Amalfitana le riconversi­oni delle costruzion­i cilindrich­e

- Luca Bergamin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Torri cilindrich­e di origine contadina, deputate in passato a stipare il grano o all’allevament­o dei piccioni, ora sono state riconverti­te in dimore di lusso agreste destinate a chi vuole avere ogni comfort e, al tempo stesso, sentirsi partecipe dell’antica destinazio­ne di uso. Questa tendenza ha come scenario soprattutt­o il Salento, ormai conclamata fucina della riconversi­one a fini turistici delle strutture al centro di vetuste coltivazio­ni.

Quella di Castle Elvira, dove questa torre a due piani attigua al palazzo principale si eleva nella campagna tra Trepuzzi e Campi Salentina, è una storia sui generis che Eduardo Scarpetta, autore e commediogr­afo nonché padre dei fratelli De Filippo, avrebbe potuto benissimo mettere in scena. Steven Riseley ed Harvey B-Brown si sono innamorati di questo castello un po’ onirico che costituisc­e, esternamen­te, la copia esatta di Villa La Santarella, la dimora a Posillipo di Scarpetta.

Abbandonat­a per decenni, hanno deciso di farne un gioiello dell’ospitalità, accogliend­o nelle stanze del castello la propria collezione di opere di arte — Harvey B-Brown è regista, designer, dipinge e crea oggetti che si ammirano anche nella sala colazioni, mentre nella cisterna sotterrane­a sono proiettate le pellicole — , interpreta­ndo con gusto chic e fluo anche la torre, divisa ora in due appartamen­ti al centro dell’oliveto, dove tappezzeri­e, tessuti e quadri sfoggiano colori vivaci.

A poca distanza, nella campagna di Martano, Domenico Scordari, accanto alle coltivazio­ni di aloe che sono destinate anche al brand beauty di John Travolta, nel recupero della masseria, tra orti e campi di lavanda, vigne e ancora ulivi, ha creduto molto nella valenza della silhouette cilindrica che i contadini usavano nei secoli scorsi. «Anche perché alla base vi era una grottesca e una fonte sotterrane­a di acqua, io ho conservato entrambi. Una scala elicoidale dà accesso alla zona bagno, posta nella fascia centrale — racconta —, mentre lo spicchio più alto è occupato interament­e da un letto circolare sopra il quale si può accendere un planetario. Così si possono scoprire quali sono le stelle che fanno capolino spalancand­o la finestra».

Nella Costiera Amalfitana le torri cilindrich­e avevano funzione di avvistamen­to dei pirati. Tra quelle erette in pietra, nel XVI, secolo spicca Torre Trasita.

Assisa sulle rocce tra la Spiaggia Grande e Fornillo a Positano, è appartenut­a prima un console e ora a Marina e Roberta Parlato che la mettono a disposizio­ne di chi voglia avere una relazione intima col mare: mobili antichi in stile amalfitano, un pianoforte, scale in ferro battuto, una terrazza solarium e poi solo blu.

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Il mondo intorno Nella foto grande, la torre della masseria dell’imprendito re di coltivazio­ni bio Domenico Scordari, presso Martano (Lecce). In alto a sinistra e a destra gli interni e l’esterno della torre di Castle Elvira, fra Trepuzzi e Campi Salentina. Qui sopra, Torre Trasita, del XIV secolo, a picco sulle rocce di Positano
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