IL COVID NON È SCOMPARSO, PREPARIAMOCI
Mi sembra veramente surreale che fra le tante parole che volano durante questa campagna elettorale, la parola Covid sia quasi del tutto inesistente. Sarà forse perché questo 2022 è l’anno più caldo di sempre, ovvero da quando si è iniziato a misurare la temperatura del pianeta, e questo ci fa riflettere sui grandi cambiamenti che ci attendono così come le previsioni di un inverno al freddo (quanto?) che nessuno di noi si era immaginato di dover affrontare.
In questo mare di incertezze e scenari in evoluzione però una certezza c’è e cioè che il Sars-CoV-2, con i primi freddi inizierà a circolare in maniera più vivace e i focolai si moltiplicheranno, con l’effetto che la maggior parte dei cittadini svilupperanno una forma leggera, qualcuno più pesante e qualcun altro finirà in ospedale. Qualcuno ahimè ne morirà.
Le autorità sanitarie si sono molto adoperate per raggiungere un buon livello di copertura vaccinale e grazie a questo impegno titanico si è evitato il peggio. Adesso raccomandano la vaccinazione con la quarta dose per i fragili e gli over 60 oltre a far terminare il ciclo di vaccinazione (terza dose) a chi non lo avesse fatto. Perché? Perché il tasso di reinfezione è molto alto: basta pensare quante persone ci raccontano di averlo preso due volte.
Questo virus è un giovanotto sconosciuto: d’altronde è con noi soltanto da qualche anno. Ha iniziato il suo ciclo di endemizzazione provocando persino un’ondata estiva che ha sorpreso gli osservatori e fatto molto discutere gli esperti. L’influenza ad esempio riappare puntuale ogni anno durante l’autunno-inverno sia esso fra ottobre e febbraio in questo emisfero, sia esso da maggio a settembre nell’altro emisfero, è cosi: i virus respiratori inseguono il freddo. Ecco, diciamo pure che appena si tornerà a stare più al chiuso i virus respiratori busseranno ai nostri recettori. Il Covid riapparirà, e con lui anche altri virus, tra cui in particolare potrebbe arrivare un ceppo nuovo di influenza che adesso in assenza di mascherine e lockdown, può tornare alla sua gioiosa vita prepandemica caratterizzata da galoppate epidemiche stagionali.
Insomma, c’è da aspettarsi una recrudescenza? Io credo proprio di sì. Quanto grave? Ecco questo dipende da ognuno di noi. Qui non ci sono regole assolute che possono essere applicate a tappeto e far scomparire il Covid, l’influenza ed il resto. Qui c’è da usare l’intelligenza di cui siamo dotati e utilizzare le cose che abbiamo imparato durante questi anni pandemici.
Senza voler entrare in polemica alcuna, suggerirei di tenere comunque la mascherina in tasca o in borsa e metterla se d’improvviso ci si trova in mezzo a molte persone accalcate. Arieggiamo i locali. Stiamo un po’ più a distanza gli uni dagli altri. Cerchiamo di non uscire di casa quando non stiamo bene e se proprio bisogna, usiamo la mascherina.
Quanto ai vaccini adesso sappiamo che sia quelli usati fin’ora, sia il vaccino aggiornato con le varianti Omicron sono efficaci nella protezione nei confronti delle varianti in circolazione adesso. Questa è un’ottima notizia e però per essere efficace il vaccino va somministrato come da raccomandazioni, e i numeri non sono tanto incoraggianti.
Io credo che sarebbe veramente un peccato imperdonabile se durante il difficile inverno 2023 previsto come l’inverno «al freddo» si aggiungesse un’ondata di malattia respiratoria molto contagiosa che tiene le persone a casa perché si ammalano oppure sono infettivi. L’origine del peccato imperdonabile è che ciò avverrebbe con maggiore probabilità se non abbiamo voglia o interesse di andarci a vaccinare, non diamo retta alle autorità sanitarie oppure non ci ricordiamo di tenere un pacco di mascherine in macchina o nello zaino, o ancora se entriamo frequentemente in contatto ravvicinato con persone fuori dalla nostra bolla.
Insomma, conosciamo ormai l’importanza di alcuni comportamenti virtuosi e che mitigano l’impatto delle infezioni respiratorie. Usiamoli e impariamo a convivere davvero con questi nemici invisibili, rispettandoli e così facendo tagliandogli le gambe.
” Ritorno al chiuso
I virus respiratori busseranno ai nostri recettori. Il Covid riapparirà e potrebbe arrivare un ceppo nuovo di influenza
” Recrudescenza
Avrebbe maggiori probabilità se non andiamo a vaccinarci e se non teniamo a portata di mano le mascherine se siamo con altri