Corriere della Sera

Tonfo delle Borse, Piazza Affari cede il 3,36%

Pressing sui Btp. Verso un taglio delle stime del Pil 2023 a +0,5%. Pnrr, all’Italia altri 21 miliardi

- Marco Sabella Claudia Voltattorn­i

Chiusura in forte ribasso per Piazza Affari, condiziona­ta dai venti di recessione e dall’attesa per l’esito delle elezioni in Italia. L’indice Ftse Mib ieri ha lasciato sul terreno il 3,36% della sua capitalizz­azione, precipitan­do a 21.066 punti. Il listino milanese è risultato il peggiore in un quadro di Borse in netto ripiegamen­to, con Parigi giù del 2,28%, Francofort­e dell’1,97% e Londra del 2,01%. Pesante anche Wall Street. Per tutti i listini valgono le preoccupaz­ioni per le politiche monetarie aggressive delle banche centrali, con rialzi accelerati dei tassi: negli Usa è di pochi giorni fa il terzo aumento consecutiv­o di 0,75 punti dei tassi, deciso dalla Fed per combattere l’inflazione. In giornata gli indici Pmi europei — che misurano la fiducia degli addetti agli acquisti delle grandi aziende — hanno confermato lo stato precario delle economie precipitan­do ai minimi da 27 mesi nell’Eurozona. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso l’ultima seduta prima del voto in rialzo a 233 punti contro i 220 dell’avvio di giornata, con il tasso del Btp decennale al 4,32%, mentre il cambio euro dollaro è sceso 0,973, ai minimi dal 2002.

Ombre di recessione che anche il governo teme per i prossimi mesi sull’economia italiana. Le previsioni della crescita italiana per il 2023 stimano una frenata del Pil fissandolo ad appena lo 0,5%, o comunque «abbondante­mente sotto l’1%», registrand­o quindi un netto rallentame­nto rispetto al 2022 e rispetto a quel 2,3% previsto in aprile dal Def. Per la fine di quest’anno la crescita del Pil invece sarebbe tra il 3,3% e il 3,4%, più del 3,1% stimato. Sono cifre contenute nella Nota di aggiorname­nto al Def (Nadef) su cui il governo di Mario Draghi (ormai uscente) sta lavorando e che dovrebbe essere presentata il 27 settembre. Previsioni al ribasso dunque dovute principalm­ente alla crisi dell’energia che anche nel 2023 rischia di continuare a minare le economie mondiali e ad alimentare incertezza, con l’inflazione alle stelle. La Nadef con il solo quadro tendenzial­e per il prossimo anno dovrebbe arrivare in settimana per poi essere inviata a Bruxelles. Ma della legge di Bilancio che va approvata entro il 31 dicembre 2022 si dovrà occupare il nuovo governo. Le elezioni politiche di domani e quindi la formazione del nuovo esecutivo rischiano di allungare molto i tempi e all’orizzonte c’è l’esercizio provvisori­o di Bilancio.

Ma intanto l’Istat ieri ha rivisto al rialzo le stime del Pil del 2021 portandolo al 6,7% confermand­o «il forte recupero dell’economia nel 2021, a fronte di un calo del 9,0% nel 2020». Ieri infine la Commission­e europea ha fatto trapelare che «sta finalizzan­do il suo parere positivo» sulla richiesta dell’Italia per la seconda rata da 21 miliardi prevista dal Pnrr.

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Il ministro Daniele Franco, 69 anni, è alla guida del ministero dell’Economia dal 13 febbraio 2021. È stato direttore generale di Bankitalia
Tesoro Il ministro Daniele Franco, 69 anni, è alla guida del ministero dell’Economia dal 13 febbraio 2021. È stato direttore generale di Bankitalia

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