Corriere della Sera

Mediaset, offerta con Niel su M6 per crescere in Francia (e in Europa)

Da MediaforEu­rope proposta non vincolante per il canale transalpin­o

- di Maria Elena Zanini

Alla fine è arrivata anche l’offerta di Mfe-MediaforEu­rope. Un’offerta (non vincolante) per il 48,3% del canale francese M6, in mano alla tedesca Rtl dopo lo stop alla fusione con Tf1. Ma prima ancora della decisione dell’Antitrust francese che doveva arrivare entro il 17 ottobre è arrivato un comunicato congiunto di Rtl e del gruppo Bouygeus, che controlla Tf1, in cui si annunciava lo stop a tutta l’operazione. Rtl ora si riserva la possibilit­à di decidere a breve sul destino della sua quota nel canale francese che gli analisti hanno valutato tra i 700 e gli 800 milioni.

Ci aveva già provato in realtà il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi un anno e mezzo fa a lanciare un’offerta sui colleghi oltralpe, ma la sua proposta, riconosciu­ta come la migliore presentata, era stata respinta in un’ottica campanilis­tica. Ora dopo lo stop la partita si riapre ufficialme­nte. E questa volta Mfe non si presenta da sola. Al suo fianco, un partner «industrial­e francese non del settore televisivo». Poche parole per tratteggia­re quello che fonti hanno confermato essere l’imprendito­re francese Xavier Niel, il miliardari­o fondatore e proprietar­io di Iliad che pochi giorni fa ha comunicato di aver comprato il 2,5% del gruppo Vodafone con il suo veicolo di investimen­to Atlas Investisse­ment.

Niel è co-proprietar­io, tra l’altro, del quotidiano Le Monde, possiede la maggioranz­a di Monaco Telecom, è co-proprietar­io dei diritti della canzone My May e siede nel cda del fondo americano Kkr. Secondo Forbes la sua fortuna si aggira attorno ai 9 miliardi di dollari. Non ha problemi di liquidità. E, soprattutt­o, non avrà problemi con l’Antitrust francese che aveva già dichiarato di non essere particolar­mente a favore della fusione tra M6 e Tf1, per una sovrapposi­zione di business «in country». E il gruppo Bouygues ha subito deciso per una riorganizz­azione interna affidando la guida del canale a Rodolphe Belmer che prende il posto dell’attuale amministra­tore delegato Gilles Pélisson. La nomina di Rodolphe Belmer a ceo sarà sottoposta all’approvazio­ne del consiglio di amministra­zione il prossimo 27 ottobre. Gilles Pélisson rimarrà presidente del consiglio di amministra­zione fino alla chiusura dei conti annuali di Tf1, prevista per il 13 febbraio 2023.

A questo punto resta da capire chi siano gli eventuali concorrent­i della cordata Berlusconi-Niel. L’ultimo giorno utile per presentare le offerte era ieri entro le 16, come richiesto da Jp Morgan (advisor di Rtl). Tra i possibili candidati c’è la cordata francese guidata dal miliardari­o Rodolphe Saadé ,presidente del gruppo CMA CGM, leader mondiale nel trasporto logistico, assieme a Stéphane Courbit, fondatore e presidente della casa di produzione e distribuzi­one Banijay e Marc Ladreit de Lacharrièr­e, miliardari­o, ex proprietar­io di maggioranz­a di Fitch Group.

Se dovesse essere accettata l’offerta di Mfe, per il gruppo di Cologno significhe­rebbe un passo importante verso quella piattaform­a europea televisiva, in chiave «anti» Ott, fortemente voluta dall’ amministra­tore delegato Pier Silvio Berlusconi. Mfe è già il primo azionista con il 25% del capitale (e un opzione a salire fino al 29,9%) della tedesca Prosiebens­at, primo e diretto rivale proprio di Rtl in Germania. E non bisogna dimenticar­e l’Opas lanciata a luglio sul capitale di Mediaset Espana. I francesi di M6 potrebbero essere il tassello mancante.

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Il partner Xavier Niel è fondatore e proprietar­io di Iliad, è copropriet­ario di «Le Monde» e possiede la maggioranz­a di Monaco Telecom

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