Ribaltone in Acea Arriva Palermo (ex Cdp) al posto del ceo Gola
Cambio al vertice di Acea: alla guida della multiutility di Roma arriva Fabrizio Palermo che subentrerà a Giuseppe Gola con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, prevista ad aprile 2023. La notizia, anticipata ieri da «Il Tirreno», ha trovato diverse conferme in ambienti politici e di settore e la nomina dovrebbe essere ufficializzata lunedì 26 settembre con l’ingresso nel consiglio e subito dopo con l’attribuzione della delega.
La società è quotata in Borsa, è controllata al 51% da Roma Capitale e ha come altri soci privati la francese Suez con il 23,3% — dove il 7 settembre è arrivato il nuovo amministratore delegato per l’Italia Massimiliano Bianco, (fino a maggio 2021 ceo di Iren) con la missione di consolidare e sviluppare il business di Suez nei settori acqua e rifiuti — e Francesco Gaetano Caltagirone, con il 5,5% del capitale. Palermo, che ha iniziato il suo percorso professionale nel 1995 a Londra in Morgan Stanley, è entrato in Fincantieri come Chief financial officer ed è poi approdato in Cdp, prima come direttore finanziario e poi come ceo da luglio 2018 a maggio 2021. Un periodo in cui, da settembre 2019 a febbraio 2021, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri era ministro dell’Economia e delle Finanze e in cui è nato un rapporto di stima reciproca. L’avvicendamento — secondo fonti finanziarie — ha il gradimento di tutti i soci, in particolare quello di Caltagirone, che all’inizio di quest’anno ha scelto Palermo come advisor nella preparazione del piano industriale delle Assicurazioni Generali alternativo a quello del ceo Philippe Donnet, quando l’editore romano era in lotta (poi persa) per conquistare il controllo del Leone di Trieste.
Acea è leader nel settore idrico e tra i primi operatori nel settore della distribuzione elettrica, dell’energia e dell’ambiente. Ed è qui che si giocherà una partita molto importante in futuro, quella del termovalorizzatore di Roma, un impianto del valore di centinaia di milioni. Un’opera su cui è caduto il governo Draghi, che non ha ricevuto il voto di fiducia del M5S, e per cui il sindaco Gualtieri è stato premiato due sere fa a Milano durante la cena di gala nella Sala delle Cariatidi con il Premio dal Festival «Il Verde e il Blu» per la scelta di «affrontare con coraggio e volontà di cambiamento» la questione dei rifiuti «anche a rischio di critiche e del consenso per la realizzazione di impianti nel territorio comunale».
Giuseppe Gola, arrivato a maggio 2020, lascia una società con risultati in crescita: i ricavi del primo semestre 2021 sono in aumento del 29% a 2,35 miliardi, l’ebitda del 10% a 682 milioni con la guidance rivista al rialzo per l’intero 2022 e l’utile del 10% a 183 milioni.
Nella tarda serata di ieri era attesa la nota.