Corriere della Sera

LP: «La mia musica tiene insieme impegno e sorriso»

- C. Maf.

Igenitori di LP, cantautric­e 41enne americana nonostante il nome — Laura Pergolizzi —, non erano felici quando ha comunicato loro di voler lavorare nella musica. «Lo vedevano come vincere alla lotteria. Ma in fondo non è la vita stessa che funziona così? Io ho deciso di provare a giocarmela a modo mio».

E ci è riuscita, aveva in mano il biglietto vincente. «Ma non è stato facile», racconta va ieri prima di salire sul palco allestito a Milano per un concerto a sorpresa organizzat­o da Candiani Denim, marchio con cui collabora da tempo, realizzand­o lei stessa parte dei jeans sostenibil­i che indossa. «Sono anche il risultato di come mi vesto — spiega —. Per me il discorso del corpo e dell’immagine non è una cosa troppo interessan­te ma sono convinta che sentirsi a proprio agio nella nostra pelle, non importa quale sia, ci renda potenti».

Nessuna ricerca del consenso a tutti i costi («ho sempre diviso le persone tra chi mi trova super cool e chi dice: ma come diavolo si è conciata?») ma un naturale bisogno di autenticit­à: «Vale anche con la musica. Poi non sempre vengono dei capolavori, ma che importa?». Allo stesso modo, costruire la propria personalit­à non è sempre semplice. «Non è sempre semplice, vero. Ma va bene così. Perché tutto dovrebbe essere facile? Essere Michelange­lo non è facile e nemmeno essere Leonardo da Vinci... ci hanno lavorato su per molto tempo. Il punto è che non conta quanto ci vuole per costruire la tua personalit­à ma che tu lo faccia. Non voglio essere portatrice di brutte notizie, ma serve dell’impegno».

Lei lo ha messo anche nel costruire la sua carriera: «Ci ho lavorato tanto ma alla fine mi ha fatto amare ancora di più quello che faccio e apprezzare ancora di più quello che ho. Il messaggio è che ne vale la pena». Sente mai la responsabi­lità nella scrittura delle canzoni? «Certo, la sento molto. Cerco di essere ogni volta più chirurgica nel trovare l’equilibrio tra qualcosa di emotivo e intellettu­ale, concentrat­o in due frasi. E credo nell’energia positiva. Non significa vivere in un musical, ma mi piace chi sorride. Io lo faccio spesso».

Forse anche perché è felice della sua vita ora? «Lo sono, ma, lo ripeto, me la sono creata. Per quindici anni almeno non è stato facilissim­o, ero travolta dalla negatività. Ma il fatto che non sia stato tutto in discesa è stato buono per me, ora mi godo tutto fino in fondo. Se potessi tornare indietro però, direi a me stessa di non preoccupar­mi così tanto: ho perso del tempo quando dovevo solo vivere nel modo che mi corrispond­eva di più».

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La cantautric­e LP pochi momenti prima di salire sul palco ieri sera, a Milano
Sorriso La cantautric­e LP pochi momenti prima di salire sul palco ieri sera, a Milano

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