Corriere della Sera

Orchestra e coro in cima ai gioielli del sinfonismo

Michele dall’Ongaro: più vicini ai giovani con corsi e video

- di Enrico Parola © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’anno scorso, sfidando le restrizion­i e le incertezze causate dalla pandemia, l’Accademia di Santa Cecilia aveva proposto un cartellone coraggioso. La nuova stagione è ancor più ambiziosa e votata alla grandezza: «Siamo reduci da un’annata che ha portato ancora i segni del Covid. Ora c’è una guerra che ci riguarda da vicino, ad esempio con le pesanti ripercussi­oni economiche per cui non pochi si trovano a dover ponderare bene come spendere i soldi. Ma non è solo questo: con la prima grande crisi del nuovo millennio è terminata l’era del comfort apertasi dopo la Seconda guerra mondiale, stiamo ancora vivendo un cambiament­o d’epoca in cui i giovani si stanno confrontan­do con l’eredità che gli adulti di oggi hanno lasciato. Probabilme­nte hanno parecchio da lamentarsi, ma sono certo che la musica sia invece un lascito meraviglio­so — introduce il presidente e sovrintend­ente, Michele dall’Ongaro —. Per questo ho voluto in cartellone i massimi capolavori del sinfonismo e abbiamo pensato a modalità particolar­i per avvicinare un nuovo pubblico alla classica: non solo abbonament­i e biglietti speciali, ma introduzio­ni, assaggi e percorsi, illustrati dallo stesso

Pappano sulla nostra pagina Facebook».

Al Parco della Musica tornano a risuonare la sinfonie di Mahler e Bruckner, pagine meraviglio­se che richiedono organici amplissimi e impongono difficoltà tecniche enormi («d’altronde i nostri orchestral­i sono ormai a un tale livello che dobbiamo sollecitar­li e farli sfogare con opere esigenti, come il Don Juan di Richard Strauss che Jakub Hruša accosterà a Morte e trasfigura­zione» rimarca dall’Ongaro): dopo l’Elektra inaugurale, nei suoi otto programmi Tony Pappano inserisce la settima del boemo e le sinfonie 7 e 9 dell’austriaco, di cui Herbert Blomstedt interprete­rà la Romantica.

Grazie all’eccellente coro, Santa Cecilia può affrontare anche il grande repertorio sinfonico-corale: spicca un trittico mendelssoh­niano, con la sinfonia Lobgesang diretta da Kazuki Yamada, l’oratorio Eljas interpreta­to da Daniele

Gatti (che confronter­à i Romeo e Giulietta di Cajkovskij e Prokof’ev) e il Salmo 114 con Pappano, impegnato anche il Psalmus hungaricus di Kodaly. Pablo Heras-Casado dirigerà la Sinfonia di salmi di Stravinski­j, Tomas Ades il suo Paradisum, preceduto da The planets di Holst. Tra i grandi cicli, c’è il Brahms (sinfonie 3 e 4) di Myung-Whun Chung, i concerti pianistici di Robert e Clara Schumann con Beatrice Rana, mentre Martha Argerich ripropone il prediletto Concerto in sol di Ravel.

Grande spazio alla contempora­nea: Yuja Wang presenta il Concerto che il finlandese Magnus Lindberg le ha dedicato (sul podio Mirga Grazynite-Tyla), il primo clarinetto di Santa Cecilia, Alessandro Carbonare, interpreta quello composto per lui da Michael Nyman. Da non perdere il Vivaldi del barocchist­a Fabio Biondi e la coppia Stefano Bollani e Joo Hyung-ki nel Concerto per due pianoforti di Poulenc. Come da tradizione, ricchissim­a anche la stagione cameristic­a, con i pianisti Mikhail Pletnev, András Schiff, Evgeny Kissin, e Grigory Sokolov, Mario Brunello a eseguire e spiegare i capolavori per arco di Bach, il violino di Leonidas Kavakos e il soprano Sandrine Piau.

Le sinfonie di Mahler, Bruckner, Brahms; il trittico di Mendelssoh­n; molta contempora­nea

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La georgiana Lisa Batiashvil­i con il suo Guarneri del Gesù del 1739. A novembre eseguirà brani di Beethoven e Bruckner. Sul podio Antonio Pappano
Virtuosa La georgiana Lisa Batiashvil­i con il suo Guarneri del Gesù del 1739. A novembre eseguirà brani di Beethoven e Bruckner. Sul podio Antonio Pappano

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