Ambrosini e la marea di Venezia come «scultura»
«Dosana nova è la marea veneziana. Due volte al giorno l’acqua entra per 6 ore nei canali di Venezia e altre due, per altre 6 ore, esce. Vedo questo fenomeno in una prospettiva simbolica: la natura che entra in un mondo popolato dall’uomo — l’ambizione e l’ingegno di erigere col marmo abitazioni sull’acqua, fidando nella resistenza plurisecolare delle palafitte — e ne esce riportando al mare i colori delle case, delle chiese e dei palazzi che vi si sono specchiati nel suo fluire». Claudio Ambrosini è da sempre attento al rapporto tra uomo e natura, forse ancor di più tra arte e materia, e lo conferma in Dosana nova, commissione di Santa Cecilia che Pappano presenterà ad aprile in prima assoluta. «D’altronde sono figlio di un pittore e mio nonno materno era scultore» prosegue il 64enne compositore veneziano «Come tanti bimbi venivo parcheggiato dai nonni, alle elementari imparavo dal
nonno e sognavo di diventar scultore. In quarta vinsi un premio dell’allora patriarca di Venezia, poi papa Giovanni XXIII; avevo creato col pongo colorato un Cristo inginocchiato che portava una croce sulle spalle; la maestra non credeva fosse opera mia, davanti a lei feci un D’Artagnan e si convinse». L’attenzione dello scultore al materiale è diventata nel compositore «l’attenzione alla fisicità di ogni strumento: a casa li ho quasi tutti, non li so suonare tutti, ma li posso toccare, sentire come in essi si crei il suono». Da Michelangelo mutua l’idea di composizione: «Come scolpire è sottrarre la materia in eccesso al blocco di marmo, così per la musica il suono nasce dal silenzio, che non è una separazione aggiunta tra le note, è lo spazio che va lavorato perché le note emergano. In questo senso Dosana nova prende forma attraverso un continuo lavoro sui vuoti e i pieni». La riflessione sulla natura, sul suo entrare e uscire dall’umano, prosegue quanto sviluppato nelle sue cinque opere liriche: «Un continuum che parte da Big Bang Circus, dove interpolo i miti creazionistici di tutto il mondo alle indagini scientifiche sulla nascita dell’universo, e arriva al Giudizio universale».