Corriere della Sera

«Io e Clara, pioniera al pianoforte beffata da un destino di moglie»

- di Giuseppina Manin

Come tutte le altre, le famiglie musicali possono essere felici o infelici. «Ma famiglie restano, la musica crea legami saldi come il sangue» assicura Beatrice Rana, giovane pianista dall’anima forte e antica come gli ulivi della sua Puglia. Terra mai dimenticat­a dove torna appena può, per ritrovare la sua famiglia, dove tutti suonano, e dare vita ogni estate al festival Classiche Forme, che si svolge tra chiostri, frantoi, masserie...

«Il lavoro mi ha portata a vivere a Roma e anche qui ho trovato una famiglia, quella di Santa Cecilia. Musicisti amici con cui ho stabilito un bel legame artistico, e in Tony Pappano ho trovato un mentore generoso» racconta Beatrice, promossa «artista in residenza» dall’Accademia romana. Titolo assegnato in 100 anni solo un’altra volta, alla violinista Lisa Batiashvil­i.

«Una “medaglia” speciale, non sei più ospite occasional­e ma fai parte di un progetto continuato. D’accordo con Pappano, abbiamo deciso di dedicarlo alle “Famiglie musicali” di Schumann e Mendelssoh­n.

Due geni, al cui fianco troviamo figure femminili di rilievo ma non abbastanza riconosciu­te quali Clara, moglie di Robert e Fanny, sorella di Felix. Protagonis­te dei miei due cicli di concerti».

Nel primo, il 3, 4, 5 novembre, Beatrice eseguirà con l’orchestra diretta da Pappano il Concerto per pianoforte di Clara inserito tra due composizio­ni del marito, l’Incompiuta e la Seconda sinfonia. «Due capolavori tra cui il suo non sfigura di certo. Meraviglio­so, tanto più che lo scrisse a 14 anni! Poteva essere l’inizio di una brillante carriera da compositri­ce, se non fosse che Clara s’innamora di Robert

e lo sposa. Rientrando così nei ranghi di moglie e madre pronta, per sostenere il lavoro del marito, a rinunciare al suo».

Scelta messa nero su bianco da Clara stessa: «Credevo di avere talento creativo ma sto cambiando idea; una donna non dovrebbe desiderare di comporre. Che sia Robert a creare, sempre! Questo deve rendermi felice». Creare non è cosa per donne, la stanza tutta per sé rivendicat­a un secolo dopo da Virginia Woolf, Clara non può neanche sognarla. «Si dedica a quel che le è consentito, la carriera di pianista. Consideran­do i tempi, è stata una pioniera».

Subito dopo, 7 novembre, Beatrice affronterà un momento cameristic­o con i Solisti di Santa Cecilia: Dvorák, Ravel e il Carnevale degli animali di Saint-Saëns, a quattro mani con Pappano. Quindi a gennaio, 5, 7, 8, secondo appuntamen­to sinfonico, direttore Jakub Hruša, lei alle prese con il Concerto per pianoforte di Robert Schumann. A chiudere il ciclo, 29 gennaio, l’omaggio a Fanny Mendelssoh­n, due brani per violoncell­o e pianoforte da eseguire con sua sorella Ludovica. «Oltre che sorelle siamo amiche e complici. Un’intesa ideale per affrontare un caso complesso come quello di Fanny. Che non potendo comporre come donna, spesso firmava i brani con il nome del fratello».

I pregiudizi sono duri a morire. Ancora oggi le donne occupano spazi marginali nel mondo della musica. «Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, ma quello che non sopporto sono le quote rosa applicate per garantirsi le quote di gender. Una forma di discrimina­zione anche più offensiva».

Scrisse il concerto per piano a 14 anni. Poteva avere una carriera nel comporre ma poi si innamorò di Schumann

Con mia sorella Ludovica siamo amiche e complici: ideale per affrontare il caso di Fanny Mendelssoh­n

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 ?? ?? L’omaggio Sopra, Clara Schumann, moglie di Robert. Beatrice Rana (a destra, in una foto di Simon Fowler) eseguirà il 3, 4 e 5 novembre il suo Concerto per pianoforte. La pianista, che nella stagione renderà omaggio anche a Fanny Mendelssoh­n, è artista in residenza a Santa Cecilia
L’omaggio Sopra, Clara Schumann, moglie di Robert. Beatrice Rana (a destra, in una foto di Simon Fowler) eseguirà il 3, 4 e 5 novembre il suo Concerto per pianoforte. La pianista, che nella stagione renderà omaggio anche a Fanny Mendelssoh­n, è artista in residenza a Santa Cecilia

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