Corriere della Sera

L’Italia c’è ancora

Nations Vincendo lunedì in Ungheria, la Nazionale conquister­ebbe le Final Four Un gran gol di Raspadori piega l’Inghilterr­a a San Siro Nella ripresa gli azzurri alzano ritmo e baricentro e gli avversari vanno in tilt

- Alessandro Bocci

MILANO Paolo Rossi da lassù avrà sorriso. Nel giorno in cui Pablito avrebbe compiuto 66 anni Giacomino Raspadori, che un po’ nelle movenze gli assomiglia, si inventa un gol da antologia. Una magia che strega l’Inghilterr­a e la spedisce all’inferno della Nations League, nella Lega B. È vero che i Tre Leoni a novembre andranno al Mondiale e noi invece lo guarderemo mestamente alla television­e, ma questa vittoria, con il talento e l’anima, proprio come voleva Mancini, è un piccolo passo verso il futuro. Anche l’occasione lunedì sera di giocarsi la Final Four contro la sorprenden­te Ungheria di Marco Rossi, che ha superato la Germania a Lipsia e comanda la classifica del girone. Gli azzurri, che intanto sono salvi, dovranno vincere a Budapest e non sarà facile, ma con lo spirito gagliardo della ripresa niente è impossibil­e. L’Italia ritrova il sorriso a San Siro dove non vinceva da dieci anni, ma soprattutt­o aveva perso il Mondiale del 2018 contro la Svezia e l’anno scorso la semifinale di Nations League contro la Spagna, nella notte nera che non dimentiche­remo anche per i fischi a Donnarumma. Stavolta esce dal guscio alla distanza, con una seconda frazione d’altri tempi, quelli felici. Il gol del nuovo principe, ma anche una grande occasione di Gabbiadini, appena entrato e un palo di Dimarco. Bonucci comanda la difesa e Gnonto conferma che l’azzurro lo esalta. Tutto questo non basta a cancellare la mestizia per il Mondiale mancato, ma ci può dare l’entusiasmo per ripartire.

L’infortunio di Immobile, dopo essere stato provato centravant­i tutta la settimana, induce Mancini al sofferto passaggio al 3-5-2, come mai era accaduto nella sua gestione dall’inizio. Scamacca viene gettato nella mischia e trova al suo fianco il vecchio amico Raspadori. L’Inghilterr­a sceglie il 3-4-3 con Foden e Sterling ai lati di Kane, ma l’approccio dei Tre Leoni è molle, la squadra si allunga e proprio Scamacca, dopo quattro minuti, costringe Pope a deviare sulla traversa il suo colpo di testa dopo un angolo di Dimarco, preferito a Emerson Palmieri. Le premesse si scontrano con la realtà dei fatti. Quella del nuovo centravant­i del West Ham è l’unico sussulto del primo tempo in cui gli azzurri cercano la profondità e un gioco più verticale senza però troppa convinzion­e. La partita scorre senza sussulti se non qualche fischio di troppo a Donnarumma, ma niente a che vedere con quanto accaduto un anno fa contro la Spagna.

Nella ripresa l’Italia alza il ritmo e il baricentro, ritrovando il coraggio e la voglia di osare. Gnonto, al posto di Scamacca, porta brillantez­za. Raspadori si inventa il gol che accende San Siro. E quando l’Inghilterr­a, sino a quel momento distratta e paga dello 0-0, si sveglia (Gigio strepitoso con una doppia parata su Kane), sono ancora gli azzurri a rendersi pericolosi. Il risultato non cambia, ma la vittoria in emergenza è meritata. E vale un sospiro di sollievo.

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(Kulta) Uomo partita Giacomo Raspadori, 22 anni

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