Juve: 254 milioni di rosso, via ai risparmi
Approvato il bilancio, gli stipendi dei dirigenti saranno legati ai risultati
TORINO Alle otto della sera, appena finito il cda, la Juve certifica la perdita del bilancio consolidato al 30 giugno 2022 — 254,3 milioni di euro, rosso record per il calcio italiano — ma annuncia anche l’inizio di cambi di rotta: «Un piano di compensi basati su strumenti finanziari», destinato alle figure del club «con responsabilità e ruoli strategici». Denominato «Piano di performance shares 2023-242027-28», avrà il fine di «legare la remunerazione dei beneficiari al raggiungimento degli obiettivi di Juventus». Di natura finanziaria e non. Tutto, a partire dal bilancio, verrà sottoposto all’assemblea degli azionisti del 28 ottobre, ma il piano di compensi «prevede l’attribuzione di diritti — condizionati, gratuiti e non trasferibili — all’assegnazione a titolo gratuito di azioni Juve. Per rendere l’idea, una sorta di stock option, anche se strumenti finanziari e modalità saranno specificate in futuro.
L’altra novità, contenuta nel comunicato finanziario, è l’ultima puntata in relazione alla richiesta di informazioni e verifica ispettiva della Consob, iniziata nel febbraio
2021: in particolare, a proposito della presunta mancata iscrizione da parte del club — secondo Consob e Procura di Torino — di passività in bilancio in seguito alla manovra compensi per le stagioni 2019-20 e 2020-21. In pratica, gli stipendi di alcuni giocatori, tagliati o posticipati, causa Covid. Ebbene, sul punto, la Juve ha acquisito «pareri sulle questioni di natura legale e tecnico-contabile» che confermerebbero il corretto operato della società.
Sul bilancio, chiuso con ricavi per 443,4 milioni di euro (-7,8% rispetto all’esercizio precedente), pesano ancora gli effetti «dell’emergenza sanitaria connessa alla pandemia» — sottolinea la nota — che ha inciso sui ricavi da gare, su quelli di vendita di prodotti e licenze e sui proventi del mercato calciatori. Ne deriva così una perdita totale di 254,3 milioni di euro, appunto, contro i 209,9 dell’esercizio 2020-21. Sostenuta da due aumenti di capitale negli ultimi tre anni — 400 milioni nel novembre 2021, 300 nel dicembre 2019 — la Juve si aspetta qualche luce dal prossimo esercizio: «Pur influenzati dal contesto economico, finanziario, politico non favorevole, risultato economico e cash flow operativo sono previsti in sensibile miglioramento». Ma non tale, «al momento, da far prevedere il raggiungimento del break-even già nell’esercizio in corso». Massimiliano Nerozzi
@MaxNerozzi