«Solo qui mi sento forte e sexy»
L’imprenditrice e attrice americana: è l’effetto che mi fa l’Italia, così è nata la collaborazione
«Stefano era il mio labrador, Domenico il mio chihuahua»: è anche spiritosa Kim Kardashian. Persino di prima mattina. Si presenta all’incontro stampa senza un capello fuori posto. Più manager che diva. Certo parla dei cuccioli che da bambina aveva chiamato così, ma anche di
un’ammirazione per gli stilisti, di una collezione vintage e di parecchi aneddoti: «Lavoravo in un negozio di abbigliamento e usavo tutte le mie buste paga per acquistare gli abiti di Dolce e Gabbana. Ricordo che la prima cosa D&G fu una cintura che comperai un Natale con la carta di credito di mio padre perché ancora non ne avevo una». Da come sia nato il tutto è presto detto: Portofino, il matrimonio della sorella Kourtney con Travis Baker, e una valigia (presumibilmente un baule) stracolmo di abiti vintage Dolce & Gabbana. La «social queen» non ha fatto altro che «sfoggiarne» uno ogni sera, suscitando la sorpresa degli stilisti: «“Oh mio Dio, questo è del 1997 dove l’hai preso? Non lo abbiamo nemmeno noi nel nostro archivio!”, mi dicevamo. E così tutti i look che ho collezionato negli anni hanno fatto nascere l’idea di una retrospettiva. Abbiamo individuato vent’anni di stagioni e, onestamente, è stato come un sogno che è diventato realtà».
Cosa l’ha entusiasmata di più nel progetto? «La semplicità e la sartoria, che per me sono sempre state importanti. Certo, adoro gli sfarzi, e ci sono in sfilata. Ma l’importante sono i tagli perfetti». Perché si sente una donna Dolce e Gabbana? «Ognuno ha personalità diverse. Posso sicuramente essere una Barbie aliena e futuristica, ma nella mia anima sono anche una sensuale “mafiosa” moglie italiana: non so se sia appropriato od offensivo, ma quando vengo in Italia mi sento un capo. Qui tutti sono così rispettosi, ti fanno sentire forte, intelligente, sensuale e sembra che nessuno possa fregarti. Ecco così mi sento quando indosso Dolce&Gabbana: potente e sexy. E con questo progetto i ragazzi hanno anche fatto uscire il leopardo che c’è in me». Cosa vorrebbe leggere un giorno sui libri di Kim e la moda? «Spero che riconoscano quanto sia importante per me l’inclusività e l’accessibilità: vestire tutti i corpi, insomma».
Pa. Po.
Il ricordo
La prima cosa che ho acquistato di D&G è stata una cintura, a Natale, con la carta di credito di papà
La collezione
I look che ho collezionato nel corso degli anni hanno fatto nascere l’idea della retrospettiva