Corriere della Sera

I vantaggi del cinismo

- di Beppe Severgnini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Oggi si vota ed è bene non parlare di partiti e programmi. Parliamo degli italiani, che è più interessan­te. Di quelli che andranno al seggio e di quelli che non ci andranno, e poi si lamenteran­no. Di quelli che temono la vittoria degli avversari, ma in fondo sono contenti di assistere alla sconfitta degli amici. Di quelli che oggi resteranno nervosi per tutto il giorno. Di quelli, invece, che provano un fremito di piacere nell’affrontare l’appuntamen­to elettorale.

L’aveva intuito Giorgio Gaber, formidabil­e studioso della doppiezza nazionale. Il protagonis­ta della canzone «Le elezioni» — dal disco Libertà obbligator­ia, 1976/77 — è felice perché gli «danno in mano un paio di schede / e una bellissima matita / Lunga, sottile, marroncina / perfettame­nte temperata». Poi «va verso la cabina / volutament­e disinvolto / per non tradire le emozioni». Mette un segno sul simbolo e conclude: «Come son giuste le elezioni!». Poi si frega la matita.

Anche chi oggi è irritato merita comprensio­ne. Dopo una campagna elettorale sciatta, non possiamo scegliere i candidati. Se anche fosse possibile, cambierebb­e molto? Un audioletto­re ha ricordato che, nel corso della legislatur­a, in Parlamento ci sono stati 464 cambi di casacca (l’intervento oggi nel podcast «RadioItali­ans»). Scandaloso? No: in Italia è normale.

Cosa possiamo dire, allora, per migliorare l’umore collettivo? Due cose. Avere elezioni pasticciat­e è meglio che non averle. E, comunque andrà a finire, non sarà l’ultima volta che votiamo. La democrazia in Italia è resiliente, e sapete perché? Perché siamo scettici, talvolta cinici. In tempi normali, è una debolezza. In tempi eccezional­i, come quelli che stiamo vivendo, diventa un vantaggio. Dalla nostra classe politica ci aspettiamo di tutto; e siamo pronti a risponderl­e e a resisterle, nel caso. Masochisti, ignoranti e imbroglion­i ci sono anche in Italia, come sappiamo. Ma non sono così tanti. La maggior parte di noi è maestra nella gestione mentale del disordine. Qualunque sia il risultato elettorale, non riesco a immaginare la maggioranz­a degli italiani che si beve panzane stile Trump, né che si affida a un mini-Putin mediterran­eo. Fanatici e pazzoidi li abbiamo già provati: basta così. Buon voto.

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