Energia, meno tagli nel piano europeo
La bozza dei governi. Snam: gas, stoccaggi presto al 90%. L’incontro dei Cavalieri del Lavoro
BRUXELLES-ROMA Maggiore discrezionalità agli Stati membri e target inferiori per la riduzione dei consumi di elettricità rispetto alla proposta della Commissione Ue. Continuano le trattative tra i Paesi sui dettagli, in vista del consiglio Energia straordinario del 30 settembre, che ha l’obiettivo di approvare il regolamento che introduce misure di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia.
L’ultima bozza messa a punto dalla presidenza ceca dell’Ue, visionata dal Corriere, prevede che ogni Stato dovrà ridurre del 5% all’ora il consumo di energia nelle ore di picco del prezzo, che dovranno rappresentare almeno il 10% di tutte le ore del periodo dal 1° dicembre 2022 al 31 marzo 2023.
Ma i Paesi possono decidere di fissare un obiettivo per una percentuale di ore di punta diversa (questa è la novità), purché sia coperto almeno il 7% delle ore di punta. Resta il tetto di 180 euro per megawattora ai ricavi inframarginali dei produttori di elettricità da fonti rinnovabili e il contributo di solidarietà a carico delle oil&gas del 33% sulla base degli utili di 4 anni invece degli ultimi tre della proposta originaria.
In settimana gli stoccaggi italiani di gas arriveranno al 90%, ha annunciato ieri il ceo di Snam Stefano Venier, al convegno «Tecnologia e innovazione per una transizione energetica» promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro presieduta da Maurizio Sella. L’obiettivo è stato raggiunto un mese in anticipo.
Secondo l’Eni nel 2022 riusciremo a sostituire il 50% del gas russo, dal 2023 arriveremo circa all’80%, nel 2024 potremmo andare in surplus. Servono però i rigassificatori. «Se non arrivano faremo più fatica. Il rischio è che il 2023 e il 2024 potrebbero essere peggio del 2022», ha detto il ceo Claudio Descalzi. «Per il 28 ottobre dovremmo avere l’autorizzazione per il rigassificatore a Piombino e in tempo record costruiremo il gasdotto per collegare la nave con la rete», ha detto Venier. L’alternativa, secondo il ceo di Enel Francesco Starace, sono le rinnovabili: «Con autorizzazioni più veloci e capacità di realizzare impianti più incisiva, anche gli impianti di grandi dimensioni potranno dare il loro contributo».
Il ceo di Terna, Stefano Donnarumma, ha sottolineato che «realizzare i 70GW previsti dal piano Ue Fit for 55 porterebbe a un risparmio di oltre 26 miliardi di metri cubi di gas». E Franco Bernabè, presidente Acciaierie d’Italia, ha sottolineato l’importanza di diversificare le fonti.