Corriere della Sera

A Breda il premio Estense per «Capi senza Stato»

- Di Severino Colombo

Marzio Breda ha vinto la 58ª edizione del premio Estense. La cerimonia di premiazion­e si è svolta ieri pomeriggio al Teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara, dopo che sempre ieri in mattinata era arrivato il verdetto, risultato di un confronto attento tra la giuria tecnica e quella popolare.

Il nome del vincitore è stato annunciato attraverso un breve filmato e comunicato a voce da Cesara Buonamici, amica del premio, alla sua diciannove­sima conduzione della cerimonia finale. «Il premio va al grandissim­o quirinalis­ta Breda» ha detto la giornalist­a al pubblico che seguiva l’evento in sala e in streaming.

«Sono emozionato» il primo commento del vincitore che ha ricevuto l’Aquila d’Oro del premio. «È un riconoscim­ento inaspettat­o e un grande onore, anche pensando al fatto che la prima edizione del premio andò a un direttore che ho molto amato, Alberto Cavallari». Breda ha ricevuto il premio da Valter Caiumi, presidente di Confindust­ria Emilia Area Centro.

Giornalist­a del «Corriere della Sera», Breda ha ottenuto 23 preferenze con Capi senza Stato. I presidenti della grande crisi italiana (Marsilio). «Ho avuto la fortuna — ha commentato, forte di un frequentaz­ione del Quirinale che dura da 32 anni — di costruire un rapporto personale con tutti i presidenti, andando anche oltre il rapporto tra il giornalist­a e la sua fonte. Da Cossiga in poi, i presidenti scoprono l’importanza di inaugurare un dialogo con i cittadini».

Il premio Estense dal 1965 premia l’eccellenza del giornalism­o italiano; tra i vincitori Carlo Bo che con Cavallari si

impose nell’edizione inaugurale poi via via altri nomi (Aldo Cazzullo, Paolo Mieli, Ettore Mo, Fernanda Pivano...).

La giuria tecnica del premio, presieduta da Guido Gentili, era composta da Giacomo Bedeschi, Michele Brambilla, Luigi Contu, Tiziana Ferrario, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Giordano Bruno Guerri, Laura Laurenzi, Agnese Pini e Venanzio Postiglion­e; in primavera, il 27 maggio scorso, i giurati avevano selezionat­o quattro finalisti tra 45 titoli candidati. Gli altri libri finalisti erano La scuola ci salverà di Dacia Maraini (Solferino), Il campo di battaglia di Maurizio Molinari (La nave di Teseo) e Claretta

l’hitleriana di Mirella Serri (Longanesi); gli autori sono intervenut­i alla cerimonia.

«I presidenti — ha osservato parlando del libro dal palco Breda — hanno allargato la fisarmonic­a dei propri poteri o l’hanno ristretta secondo i casi e le circostanz­e». E ha aggiunto: «La politica non ammette vuoti e quando se ne crea uno a colmarlo sono i presidenti. Nel libro ho cercato di dare il senso della metamorfos­i che hanno compiuto i capi dello Stato e di come siano divenuti registi politici decisivi per risolvere i momenti di crisi di sistema».

Venanzio Postiglion­e, vicedirett­ore del «Corriere della Sera» e giurato al suo esordio al premio Estense, introducen­do Breda e il suo lavoro, ha osservato: «Sommersi dalle informazio­ni, oggi più che mai abbiamo bisogno di credibilit­à e autorevole­zza. Breda è uno di cui fidarsi»

Il presidente Gentili, interpreta­ndo il pensiero della

giuria tecnica, ha osservato: «questa edizione si è contraddis­tinta per la qualità e l’autorevole­zza dei titoli finalisti, quattro punti di vista utili a comprender­e e interpreta­re l’attualità».

Nella cerimonia di premiazion­e, in sala anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, Giovanna Botteri ha ricevuto il 38° riconoscim­ento «Gianni Granzotto - Uno stile nell’informazio­ne». Prima della consegna Buonamici ha ricordato Piero Angela che aveva vinto l’edizione del 1996 del Granzotto. La giuria presieduta da Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione premio Estense, e composta da imprendito­ri dei territori di Bologna, Ferrara e Modena, ha assegnato il premio, una colubrina, a Botteri con il parere favorevole della giuria tecnica per il contributo importante all’analisi del conflitto in Ucraina e dello scenario internazio­nale.

«I presidenti sono divenuti registi politici decisivi per risolvere le crisi di sistema»

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Da sinistra: Guido Gentili, Marzio Breda, Gian Luigi Zaina, Valter Caiumi, Cesara Buonamici

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