I dem in bilico sul 20% La «chiamata» contro la destra non ha sfondato
Il Pd è il secondo partito, ma nettamente sotto gli avversari La prima proiezione di Swg per La7 lo dà al 18,1% Boccia ripropone l’alleanza con il M5S: una nuova stagione
ROMA Il Partito democratico, nei primi parziali risultati, è sotto la soglia psicologica del 20%. La proiezione di Swg per La7 lo dà al 18,1% (con l’11% di copertura del campione). Quella del Consorzio Opinio per la Rai, con il 5% del campione, misura il Pd al 19,4%. Risultati, naturalmente parziali, che consegnano ai progressisti il risultato di secondo partito, ma nettamente dietro Fratelli d’Italia, attestato tra il 24,6 (per Opinio) e il 26 (per Swg), e in vantaggio sul terzo, il Movimento 5 Stelle.
Le proiezioni confermano quello che già dicevano gli exit poll, i primi dati elaborati attraverso i sondaggi condotti all’uscita dei seggi, resi noti subito dopo le 23. I trend poll di La7 lo davano tra il 18 e il 22%. Tra il 17 e il 21 per cento, secondo le stime di OpinioItalia per la Rai. Tra il 17 e il 21 per cento, nel primo exit poll di Tecnè per Mediaset. Al 19,5 per l’instant poll di Quorum/ Youtrend per Sky Tg24.
La chiamata a rispondere al «rischio» centrodestra non avrebbe determinato uno spostamento consistente a favore dei dem che alle Politiche del 2018, un’altra era con Matteo Renzi segretario, avevano ottenuto il risultato, giudicato una sconfitta, del 18,7 per cento. Del resto neppure il calo dell’affluenza, scesa in modo consistente (circa 9 punti) e ancora di più rispetto alle previsioni della vigilia, ha aiutato il Pd a ottenere un maggior consenso.
Lo stato maggiore del partito si riunisce al Nazareno con il segretario Enrico Letta, ma non commenta i dati degli exit poll: forchetta troppo ampia, il ragionamento, meglio aspettare che si consolidino per fare valutazioni. Il primo a fare dichiarazioni sull’orientamento del voto è Francesco Boccia, ex ministro, responsabile degli enti locali del parito. «Penso che avremo sorprese perché è stata una campagna elettorale molto brutta e aspra, ma analla che molto vera — ha dichiarato dagli studi di Porta a Porta — non voglio azzardare previsioni, vediamo cosa succede».
Boccia è anche il più rapido a rivendicare quell’alleanza con il Movimento 5 Stelle di cui è stato uno dei sostenitori, prima della rottura traumatica con la caduta del governo Draghi, a luglio. «Sui territori abbiamo fortemente voluto allargare il fronte alternativo destra — ricostruisce — poi, con l’inizio della campagna elettorale si è interrotto il confronto, che sui territori continuerà ad andare avanti. È evidente che si aprirà un’altra stagione dopo che avremo capito quali sono i numeri. Al Sud la Lega non c’è più, io penso che nelle Regioni del Sud i risultati possono confermare che un certo tipo di alleanza è ancora maggioranza larga».
Tornando ai primi exit poll, quello di Quorum/Youtrend per Sky Tg24, con un margine di errore di più o meno 1,6%, calcola per il secondo partito la conquista di 30 seggi al Senato e di 71 seggi alla Camera. Naturalmente, però, i conti sulle assegnazioni necessitano di risultati più solidi.
Per la coalizione di centrosinistra, cioè quella che comprende anche Sinistra italiana ed Europa verde, uniti in una sola lista, e +Europa la prima stima è di un risultato complessivo tra il 25 e il 29 per cento.