Sustainable Fashion Alla Scala i premi alla moda green diventata «circolare»
Quattordici riconoscimenti. Vince la sobrietà
Una passerella incornicia la buca dell’orchestra del Teatro alla Scala. Sopra vi sfilano quattro simboli del made in Italy, quattro stilisti che nella sostenibilità hanno sempre creduto: Armani, Prada, Gucci e Valentino. Tra i momenti a sorpresa dei Sustainable Fashion Awards, gli Oscar della moda green, organizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana. La quinta edizione da quando sono nati nel 2017. L’ultima nel 2020, ma digitale. Come lo era stata il 7 dicembre 2020 l’inaugurazione della stagione scaligera, a porte chiuse e senza pubblico. «Il ritorno in presenza anche in questa occasione è importante — afferma Dominique Meyer, sovrintendente della Scala —. Il dialogo tra questo teatro e la moda è sempre stato forte. In occasione della prima digitale, la moda si è stretta al teatro, l’ha aiutato. Oggi tra i fondatori sostenitori anche Giorgio Armani». Proprio allo stilista (tra i suoi ospiti Cate Blanchett e Lauren Hutton) è andato uno dei 14 riconoscimenti, il Visionary Award la consegna ha concluso la manifestazione, prima del dinner a Palazzo Marino.
Sala del Piermarini e foyer delle grandi occasioni, rigore nelle scelte di immagine. Non sono mancati abiti da sera fuoco d’artificio, ma il nero ha regnato sulla serata, tra tuxedo (verde però quello di Giuseppe Santoni, ricamato quello di Marco Bizzarri) e abiti lunghi. Altrettanto rigore in sala. «Nessun addobbo floreale. Rispetto al Pianeta, coerenza con il nostro messaggio», spiegano gli organizzatori. Focus di quest’edizione l’economia e la moda circolare, promosse da Ellen MacArthur, anche presidentessa della giuria. Nel corso della premiazione, momenti operistici, sinfonici e di balletto con gli organici dell’Accademia della Scala, sul podio la direttrice d’orchestra Speranza Scappucci. Apertura di serata con l’arrivo in scena della scoppiettante Rossy de Palma. La sua prima volta sul palcoscenico sottolineato da«Scala, finalmente mia».
Unanimi i commenti nel foyer sul successo della fashion week milanese che la serata conclude ufficialmente e celebra. Tra i premiati Patrizio Bertelli (Oceans Award), Marco Bizzarri, presidente Gucci e Climate Action Award, anche a Gabriela Bordabehere legata a un progetto di agricoltura rigenerativa in Uruguay), Renzo Rosso e Arianna Alessi (Philantrophy & Society Award), Zegna (Biodiversity Conservation Award) e a Franco e Giacomo
Loro Piana il Woolmark Company Award. Premio legato a Woolmark, associazione per la salvaguardella lana merino, Tra i patron l’oggi Carlo III, primo monarca sostenibile. «Nel 1970 aveva già lanciato il suo grido di allarme per l’inquinamento da plastica», ricorda Federico Marchetti, nel board di Prince’s Foundation e di Fashion Task Force. Assieme in un viaggio entusiasmante. A breve ci porterà anche sull’Himalaya». Vero paradiso. Forse il Terzo Paradiso, l’opera di Michelangelo Pistoletto simbolo storico e futuro della sostenibilità.