INTERVENTI E REPLICHE
«Noi scienziati, impegnati per l’ambiente»
Le elezioni per il Parlamento italiano si sono svolte in un momento molto particolare. Il problema sanitario del Covid, la crisi energetica esacerbata dall’invasione russa dell’Ucraina e l’inflazione stanno mettendo alla prova la sostenibilità del sistema Italia. In questa tempesta perfetta la crisi climatica è stata largamente dimenticata nei programmi elettorali, salvo riemergere drammaticamente a seguito di eventi definiti impropriamente calamità naturali, con perdita di vite umane e danni incalcolabili. La funesta esondazione di un fiume per un temporale nelle Marche e la slavina della Marmolada non sono che gli ultimi esempi. In questi eventi, così come nella siccità e negli incendi boschivi dell’estate, la mano dell’uomo che distrugge la natura, inquina l’ambiente e consuma suolo ha una primaria responsabilità. Come gruppo di scienziati italiani esperti di energia e di clima, abbiamo avanzato proposte immediatamente realizzabili per un’uscita dai combustibili fossili, in accordo con gli impegni presi in varie Cop, promuovendo una politica energetica basata su efficienza e fonti rinnovabili nelle quali l’Italia è stata leader fino al 2012. Il Governo italiano, in questa fase di ordinaria amministrazione, si è mosso sbloccando progetti per impianti di energia rinnovabile frenati da anni dalla burocrazia. Il prossimo governo dovrà decidere: si tratta di scegliere tra una politica energetica basata su grandi gruppi o potenze straniere produttori e distributori di energia, che lasci comunque il Paese alla mercé di altri governi, e una possibile transizione verso un sistema democratico ove singoli cittadini e le Comunità energetiche e solari divengano attori. Molte cose si possono fare subito: le tecnologie solari ed eoliche si possono implementare rapidamente e con competenza, senza contare su ipotesi futuribili, di scarsa accettabilità sociale e prive di una solida evidenza scientifica (nucleare pulito di ennesima generazione o fusione nucleare). La sfida è rendere i cittadini stessi artefici del futuro loro, dei loro figli e delle future generazioni.