Di Maio affondato nella sua Campania
Una sconfitta che fa ancora più male. Perdere in un collegio teoricamente invitante come quello di Fuorigrotta a Napoli, un quadrante della città che Luigi Di Maio conosce bene e dove avrebbe dovuto incassare più consensi di quelli che poi ha ottenuto. Non solo: la disfatta arriva in una lotta intestina contro un ex collega di partito, quel Sergio Costa — ex ministro dell’Ambiente nei due esecutivi Conte — rimasto nel Movimento 5 Stelle da dove invece il ministro degli Esteri è uscito sbattendo la porta in disaccordo con le strategie di Giuseppe Conte che hanno portato alla caduta del governo Draghi. Così Di Maio resta fuori dal Parlamento. Una sorpresa, soprattutto per le proporzioni della sconfitta. Perché la lista Impegno civico ottiene lo 0,56% delle preferenze a livello nazionale. Un risultato inaspettato anche per i sondaggisti, che lo accreditavano di un consenso tra l’1 e il 2%. Nel collegio uninominale, dove competeva anche Mara Carfagna per Azione, Di Maio viene staccato da Costa per 26 mila preferenze. Di Maio ha ottenuto 41.743 voti che rappresentano il 24,4% delle preferenze. Poco sopra la lista sostenuta dal centrodestra, con Maria Rosaria Rossi a rappresentarla, che ha ottenuto 38.515 voti, il 22,5%. Quarta proprio la ministra Mara Carfagna: 12.144 voti. Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, prova a confortarlo: «Operazione frettolosa, spiace per lui». Costa ha commentato ieri ringraziando l’ex compagno di partito per il messaggio che gli ha spedito a fine contesa: «Siamo amici, ma ha fatto altre scelte», ha detto. Scelte che non hanno pagato secondo le attese di Di Maio.