«La destra al governo? Gli italiani amano l’Europa ma noi saremo attenti»
Gahler (Ppe): non possiamo aprirci a FdI e Lega
BRUXELLES «Spero che Forza Italia, che fa parte del Ppe, sia in grado di garantire che il percorso europeo dell’Italia possa continuare. Gli italiani sono buoni europei, sanno qual è il loro posto. Non credo seguiranno il populismo nel lungo periodo». Il tedesco Michael Gahler (Cdu) è il coordinatore del Ppe nella commissione Affari esteri del Parlamento Ue.
Come valuta il risultato delle elezioni italiane?
«Mi dispiace molto che due partiti di estrema destra siano diventati dominanti nella nuova coalizione. Avrei preferito che il centrodestra fosse in testa, perché sostengo Forza Italia. Fratelli d’Italia è troppo a destra, come ho sperimentato personalmente in questo Parlamento. Salvini è un normalissimo nazionalista antieuropeo e un amico di Putin. Questo non è accettabile ma Meloni ha mostrato solidarietà all’Ucraina e confido che continuerà a farlo».
Teme che lo spostamento a destra possa avere un impatto sulla politica estera ed economica italiana?
«Naturalmente. Il timore è che, specie per quanto riguarda il debito pubblico, le destre non rispettino i criteri di Maastricht e che le riforme intraprese da Draghi possano essere abbandonate. Questo non è nell’interesse dell’Italia né dell’Europa. Quindi vigileremo con molta attenzione».
Quale sarà il ruolo di Forza Italia, dopo le dichiarazioni di Berlusconi su Putin?
«Le dichiarazioni su Putin sono totalmente inaccettabili. Ma sono molto franco: penso che siano state le ultime elezioni di Silvio Berlusconi. E ora dobbiamo guardare al futuro. Confido che Antonio Tajani, che è stato commissario europeo e nostro presidente al Parlamento Ue, manterrà una linea europeista e ragionevole e questo significa non accettare il criminale di guerra Putin come partner: dobbiamo vincere la guerra insieme all’Ucraina».
L’alleanza tra FI e FdI è un precedente per una nuova alleanza al Parlamento Ue?
«No, non credo. FdI e Lega sono antieuropei. Sono totalmente contrario al fatto che il Ppe si apra ulteriormente a destra. Abbiamo già buttato fuori Viktor Orbán».
Il premier ungherese Orbán ha detto che convocherà un referendum sulle sanzioni contro la Russia. Teme che altri Paesi Ue lo seguiranno?
«Le sanzioni stanno avendo effetto. Con Putin non si può tornare al business as usual. È una minaccia per tutti noi. E sono abbastanza sicuro che il popolo ungherese, che ricorda vividamente il 1956 e l’intervento sovietico, anche se ha votato per Orbán non significa che gli piaccia essere il burattino di Putin».
È preoccupato per il futuro dell’Italia?
«No nel lungo periodo, l’Italia è un membro fondatore dell’Ue. Auguro a Meloni tutto il meglio per il bene del Paese. Spero che la ragione prevalga. Non ho segnali in merito, ma chi potrebbe guardare troppo a Orbán o a Kaczynski, dovrebbe essere avvertito. Per ora non ci sono segnali. Ripongo le mie speranze in FI e Tajani, ma se non ci riusciranno, sono sicuro che questo governo di coalizione non durerà a lungo».