La caduta della sterlina, ai minimi sul dollaro
Non sembra esserci fondo al crollo della sterlina: la valuta britannica ha toccato ieri il minimo storico sul dollaro, a 1,07. E la discesa non è probabilmente finita. È l’impietoso verdetto dei mercati alla mini-finanziaria annunciata venerdì dal nuovo governo conservatore di Liz Truss, che ha tagliato drasticamente le tasse senza un chiaro piano per le finanze pubbliche che non sia quello di fare più debito: il pacchetto fiscale costerà 45 miliardi di sterline (oltre 50 miliardi di euro), cui si aggiungono gli interventi contro il caro energia per un totale di oltre 70 miliardi di debito aggiuntivo. La sterlina era subito andata a picco: e non hanno aiutato nel weekend le dichiarazioni di Kwasi Kwarteng, il
Cancelliere dello Scacchiere (ossia il ministro del Tesoro), che ha annunciato imperterrito ulteriori tagli alla pressione fiscale. Ma più che l’andamento della valuta preoccupa quello del debito: l’interesse sui titoli di Stato britannici a dieci anni è balzato da 1,45 a 4,2 punti, il che fa temere seriamente per la tenuta delle finanze pubbliche. La Banca d’Inghilterra, che ha già portato in poche settimane i tassi al 2,25%, ha rinunciato a un intervento d’emergenza: decisione che ha innervosito ancora di più i mercati. Ma intanto le conseguenze sui consumatori si sentono: diversi istituti finanziari hanno sospeso l’erogazione dei mutui. Liz Truss ha scommesso tutto sul taglio delle tasse per stimolare la crescita, a fronte di un’economia in recessione: ma c’è già chi parla di strategia kamikaze.
I titoli di Stato L’interesse sui titoli di Stato britannici a dieci anni è balzato dall’1,45% al 4,2%