E De Luca piange: io incompreso
Ha pianto ieri sera davanti al suo popolo di Fiumedinisi, il paesino del Messinese da dove è partita l’avventura di Cateno De Luca, il ciclone che s’è abbattuto sulla politica siciliana. Ha pianto di rabbia: «Ho perso, lo ammetto, i siciliani non hanno capito, ma non hanno vinto...». L’obiettivo di questo outsider arrivato secondo nella corsa a governatore era il sorpasso di Renato Schifani. E invece, afferrando voti dappertutto, è riuscito a far eleggere due suoi fedelissimi a Camera e Senato, oltre a una robusta pattuglia all’Assemblea siciliana. Successi che hanno sottratto voti anche al Pd. Con le sue 39 liste schierate per una campagna elettorale cominciata l’anno scorso, quando ancora in Procura a Messina chiedevano per lui una condanna a tre anni di reclusione, scongiurato epilogo di un processo finito invece con una assoluzione piena. Come per due arresti e una decina di inchieste accumulate negli anni. Errori giudiziari, per alcuni. Una persecuzione, per lui. Con sfide dirette lanciate contro diversi magistrati, come fa con i cronisti quando legge critiche sgradite. È fatto così «Scateno», come egli stesso si fa chiamare con autoironia, dai palchi dove è capace di prendere a spintoni e parolacce un sindaco, come è accaduto a Furci Siculo. D’altronde ne ha fatte di peggio perfino con la ministra Lamorgese ai tempi della pandemia, come sanno i messinesi che faceva inseguire dai droni quando mettevano il naso fuori casa. Irruente ma seguito come un Masaniello. «Io, sbrigafaccende dei miei elettori», spiega da direttore generale della Fenapi, un sorta di gigantesco Caf articolato, stando al web, «in 74 Province, 19 Regioni e 13 Stati esteri mediante 510 Circoli». E lui racconta «gli anni duri ma più belli», quando girava l’Italia «con la valigia di cartone, su una mitica Opel corsa rossa 1200 iniezione». E adesso? Si asciugava le lacrime ieri sera: «Adesso mi candido a sindaco di Taormina».
” Il mio popolo non mi ha capito Adesso che cosa farò? Ora mi candido a sindaco di Taormina Cateno De Luca