Gabriello Montemagno, una vita per il teatro e per il giornalismo
Una vita fra teatro e giornalismo. Gabriello Montemagno, giornalista, autore di opere per il teatro di prosa, attore e regista, è morto ieri a Palermo all’età di 84 anni. Raffinato intellettuale, figura brillante della cultura siciliana, Montemagno era stato per oltre venticinque anni redattore del giornale palermitano «L’Ora» dove era approdato durante la direzione di Vittorio Nisticò. Fu inoltre a lungo collaboratore dei programmi culturali della Rai siciliana. Nato a Caltagirone (Catania) nel 1938, aveva scritto diversi testi per il teatro, tra cui un dramma sulla mafia (Fango); e un’opera su Rita Atria, testimone di giustizia, collaboratrice del giudice Paolo Borsellino, che si tolse la vita a 17 anni dopo la strage di via D’Amelio (Il sogno spezzato di Rita Atria). Tra i suoi lavori anche testi teatrali su Alfieri e Bertolt Brecht. Montemagno aveva anche firmato diversi libri. Gli ultimi erano stati pubblicati da Sellerio: Il babbio (2013), storia della stampa satirica palermitana, e L’uomo che inventò i Beati Paoli (2017), ritratto appassionato dello scrittore Luigi Natoli, acuto narratore della storia della Sicilia. «Se ne va un grande intellettuale. A lui sono legati ricordi indelebili delle iniziative sulla cultura all’Università di Palermo», ha dichiarato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.