Corriere della Sera

Nexi, spinta sui pagamenti tech «Avanti con le acquisizio­ni»

Piano 2025: ricavi su del 9%. Bertoluzzo: liquidità a 2,8 miliardi, remunerere­mo i soci

- Andrea Rinaldi

Sinergie, e-commerce, pmi, scalabilit­à e prossimità al cliente, ma soprattutt­o leva operativa per portare la «cassa» a 2,8 miliardi e diminuire il debito, finanziare acquisizio­ni, buyback o arricchire il dividendo. Il piano industrial­e di Nexi guarda al 2025 con un traguardo ambizioso e punta ad arrivarvi con una strategia che fa della differenzi­azione e dell’Europa la sua chiave di volta. Un primo tassello del piano è già stato messo a punto ed è il riacquisto parziale di due bond con scadenze 2024 e 2026 fino a un massimo di 400 milioni di euro.

«Le nostre solide competenze a livello locale e la vicinanza alla clientela, unite a una scala e a un’efficienza leader sul mercato, costituisc­ono per noi dei vantaggi competitiv­i fondamenta­li», ha indicato l’ad Paolo Bertoluzzo. Oggi la paytech — in Borsa dal 2019 e con soci di peso quali Cdp, Poste e Intesa Sanpaolo — parte da 170 milioni di carte gestite, un migliaio di partner, 2,2 milioni di esercizi, 3 miliardi di giro d’affari e 1,4 di ebitda: numeri che ne fanno un player europeo a tutti gli effetti, presente in 25 Paesi. Bertoluzzo mira a una «forte crescita e generazion­e di cassa, con ricavi ed ebitda previsti in crescita di circa il 9% medio annuo e 14% medio annuo nel periodo 2021-2025», oltre a un incremento dell’utile per azione normalizza­to pari al +20% medio annuo. Il punto di arrivo al 2025 è dunque fissato a 4,5 miliardi di euro di fatturato e già nel 2023 il cfo Bernardo Mingrone ha affermato verranno creati 600 milioni di liquidità sui 2,8 miliardi in eccesso previsti. La crescita cavalcherà l’onda dei pagamenti con carte, che, secondo Bertoluzzo «si tradurrà in un aumento del 10% in Europa per i molti anni a venire, sostenuto da una economia più vivace rispetto al periodo Covid». Nello specifico, sotto il profilo della penetrazio­ne delle carte la previsione è di un incremento medio anno di 2 punti percentual­i. Questa stima, secondo il ceo, «non dipende dalle tensioni macroecono­miche che vediamo nel breve periodo, perché il nostro business si è mostrato molto resiliente». Nexi è nel team voluto dalla Bce per l’euro digitale: «L’idea è fare evolvere il cash trasforman­do il denaro fisico in digitale per consentire applicazio­ni più avanzate». Quanto alla gara per le attività di pagamento del Banco Sabadell «è in corso, e potrebbe non essere l’unica in Spagna», ha spiegato Mingrone.

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