Fendi e il lusso eco compatibile «La nostra Factory dei record»
In Toscana la prima fabbrica di pelletteria certificata LEED Platinum
Devono durare nel tempo. Non essere solo consumati e poi buttati. «Tutti i nostri manufatti nascono per essere trasmessi da una generazione all’altra. Come del resto è necessario un passaggio di consegne tra generazioni di artigiani. In tal modo si può preservare bellezza e tradizione. Il Dna di tutto ciò che produciamo». Serge Brunschwig, presidente e ceo Fendi, svela il cuore pulsante attorno a cui ha preso forma Fendi Factory, nuovo polo produttivo per la pelletteria della maison romana nel portfolio di Lvmh, inaugurato in Toscana a Capannuccia, frazione di Bagno di Ripoli. Taglio del nastro in occasione delle Journées Particulières , l’evento internazionale del gruppo francese omaggio all’artigianalità, aperto al pubblico e che si concluderà domani.
Lo stabilimento è nato dal recupero dell’ex Fornace Brunelleschi, una struttura da 30mila metri quadrati su un’area di otto ettari realizzata nel nome dell’integrazione e interazione con la natura. «Dialogo serrato tra l’attività degli artigiani e l’ambiente. — spiega il manager —. In linea con il costante impegno del marchio e di Lvhm a favore della sostenibilità»: il polo è stato progettato rispettando i requisiti necessari per ottenere la prestigiosa certificazione
LEED Platinum: la Leadership in Energy and Environmental Design è il sistema Usa per classificare efficienza energetica e impronta ecologica degli edifici. La nuova Factory nasce da un investimento pari a 50milioni di euro, il più consistente di Lvmh in Italia per uno stabilimento, energia fornita da 3500 metri quadrati di pannelli solari; piantumati ben 700 ulivi, pari a una produzione di 900 litri di olio all’anno. «Produzione simbolica, ma sottolinea un eco sistema in cui l’essere umano (l’occupazione passerà dai 125 dipendenti attuali a 700, entro tre anni ndr), e i nuclei familiari sono protagonisti di un approccio di etica sostenibile a tutto tondo». Presenti all’inaugurazione anche Silvia Venturini Fendi, direttrice artistica accessori e uomo del marchio e Antoine Arnault, direttore comunicazione Lvmh. «Un progetto che vuole sottolineare ancor più l’anima italiana el gruppo — commenta Arnault —. Sette Maison italiane ne sono parte e con sede in Italia. Simboli di tradizioni antiche, dalle produzioni pensate per durare».
L’innovativo polo produttivo di Capannuccia rappresenta un’eccellenza eco compatibile per il marchio e il gruppo che dal 1992 ha creato all’interno un Dipartimento ambientale. «Mantenere costante nel tempo, anche in futuro, una strategia produttiva e culturale di completa sostenibilità ai massimi livelli, per noi rappresenta un imperativo — spiega Hélène Valade, direttrice dello sviluppo ambientale Lvmh —. La scelta di un approccio a quella che abbiamo definito una “circolarità creativa”, per poter trovare continui punti di incontro e scambio». L’universo Fendi ne è un esempio attraverso trasparenza e responsabilità, dalla scelta dei materiali all’impegno nella formazione dei giovani. Progetti come la “Peekaboo Spa”, nata nel 2021 per dare una seconda vita a questa borsa di grande successo. «Da oggi sino al 2030 con il nostro programma LIFE 360 vogliamo raggiungere traguardi legati a quattro aree precise — conclude Valade —. Protezione della biodiversità, lotta al cambiamento climatico, la circolarità creativa, infine trasparenza e tracciabilità» .