Corriere della Sera

Pos, restano i 60 euro Fondo contro gli hacker

- Di Andrea Ducci e Claudia Voltattorn­i

Adesso c’è anche la bollinatur­a della Ragioneria generale dello Stato. Con la verifica della compatibil­ità finanziari­a dei provvedime­nti, la legge di Bilancio assume la sua veste definitiva e inizia l’iter parlamenta­re alla Camera. Alla fine del prossimo mese è atteso il passaggio al Senato per l’approvazio­ne entro il 31 dicembre e scongiurar­e l’esercizio provvisori­o. Nel testo bollinato e firmato dal presidente Sergio Mattarella resta, intanto, la norma che fissa a 60 euro il tetto oltre il quale gli esercenti sono obbligati ad accettare carte di credito e bancomat. Ma su questo continuano le interlocuz­ioni con l’Ue che pur non disciplina­ndo le soglie dei contanti, valuta però l’impegno preso dall’Italia nel Pnrr contro l’evasione: con la nuova norma potrebbe chiederne conto.

Nel testo trasmesso a Montecitor­io, aumenta rispetto alle bozze dei giorni scorsi il numero degli articoli, passati da 156 a 174. Le novità riguardano la strategia nazionale di cybersicur­ezza, con l’istituzion­e di due fondi. Il primo è destinato agli interventi per l’autonomia tecnologic­a e il potenziame­nto del livelli di cybersicur­ezza dei sistemi informativ­i, con 70 milioni nel 2023 e ulteriori 90 milioni nel 2024. Il secondo fondo riguarda la gestione della cybersecur­ity e prevede 10 milioni per il 2023, e altri 120 milioni nel biennio successivo. Con l’arrivo della legge di Bilancio alla Camera va anche definendos­i la dote che il governo intende concedere ai parlamenta­ri della maggioranz­a per finanziare provvedime­nti di piccola e media entità che corredano le finanziari­e. La cifra ammonta a 400 milioni di euro.

Il pacchetto energia

Come ricordato dal sottosegre­tario all’Economia, Federico Freni, «è la prima volta che si affronta il bilancio dello Stato partendo da una posta vincolata che deve assorbirne quasi i tre quarti». Il riferiment­o di Freni è ai 21 miliardi di euro destinati alle misure contro il caro bollette di famiglie e imprese, ossia il principale stanziamen­to della manovra, che in totale vale circa 36 miliardi. Per i soggetti più fragili ci sono 2,5 miliardi attraverso il bonus sociale che prevede uno sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui. Ulteriori risorse per l’azzerament­o degli oneri di sistema in bolletta e il taglio dell’Iva sul gas al 5% assorbono 3,8 miliardi, mentre l’azzerament­o degli oneri di sistema dell’energia elettrica vale 963 milioni. Previsto l’aumento al 35% dei crediti d’imposta per le bollette delle piccole attività commercial­i, mentre per le imprese energivore e gasivore il beneficio fiscale sale al 45%.

Pensioni e lavoro

C’è poi tutto il capitolo pensioni che pesa circa 700 milioni di euro. Viene prorogato anche per il 2023 l’Ape sociale, l’anticipo pensionist­ico per alcune categorie di lavoratori. Ma solo per il 2023 c’è la possibilit­à di uscire prima dal lavoro già a 62 anni con 41 di contributi. La cosiddetta Quota 103 o «pensione anticipata flessibile» prevede l’addio anticipato con un assegno massimo di 2.600 euro lordi e non cumulabile con altri redditi da lavoro. Per chi vuole restare c’è il «bonus Maroni»: riceverà in busta paga i contributi dovuti dal datore di lavoro, pari ad un aumento lordo del 30% (secondo alcuni calcoli), ma non influirà sul computo della pensione finale. Limiti strettissi­mi invece per Opzione donna: solo per lavoratric­i dai 60 anni, — fino a due anni in meno se anche madri — ma solo se caregiver, o con invalidità dal 74% o licenziate. Massimo 8 mesi e con molte restrizion­i il Reddito di cittadinan­za che dal 2024 sparirà nell’ottica di una totale revisione del sostegno. Sarà cumulabile con i lavori stagionali o saltuari fino a 3 mila euro lordi. Per le pensioni c’è un meccanismo di indicizzaz­ione, con le minime portate a 600 euro. Ma per quelle oltre i 2.100 euro lordi (la maggior parte), l’aumento sarà limitato. Un risparmio di 2,1 miliardi le casse statali, ma per molti pensionati non ci sarà il recupero dell’inflazione.

Flat tax e tregua fiscale

Il capitolo fisco prevede l’estensione della flat tax al 15% per partite Iva e autonomi con ricavi fino a 85 mila euro (ora il tetto è a 65 mila). Tra le misure anche la riduzione della tassazione sui premi di produttivi­tà: fino a 3 mila euro scende al 5%. In manovra c’è anche il taglio del

I 400 milioni

Destinati 400 milioni per finanziare i numerosi provvedime­nti di piccola e media entità che tradiziona­lmente corredano la manovra

cuneo fiscale: due punti per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro e tre punti fino a 20 mila euro. La tregua fiscale prevede la cancellazi­one delle cartelle fino a mille euro dal 2000 al 2015. I contribuen­ti che hanno presentato dichiarazi­oni fedeli (l’ultima è quella del 2021), ma poi non sono riusciti a pagare possono sanare con una sanzione ridotta al 3% e rateizzazi­one in 5 anni.

Famiglia

Per le famiglie dai 3 figli in su ma fino a 3 anni di età e un reddito Isee sotto i 40 mila euro, l’assegno unico viene rinforzato del 50%. Le neo mamme avranno un mese in più di congedo retribuito all’80%. Cala al 5% l’Iva sui prodotti per l’infanzia e quella sugli assorbenti igienici (tampon tax). E per i redditi fino a 15 mila euro ci sarà una carta spesa per i prodotti di prima necessità.

Infrastrut­ture

La manovra riapre anche il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Viene riattivata la Stretto di Messina Spa per far partire al più presto il progetto. Arrivano poi in corsa 2,2 miliardi di euro (fino al 2032) per la metropolit­ana di Roma, dalle tratte T1 e T2 alla linea C. Tre miliardi (fino al 2037) sono per la Statale Jonica e riparte il terzo lotto dell’Alta velocità Torino-Lione.

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