Corriere della Sera

«Usando il vetro racconto la vita, il tempo e l’energia»

- di Silvia Nani

La raggiungia­mo, stanca ma felice, alle prese con le operazioni di disallesti­mento della sua ultima mostra alla Procuratie Vecchie, a Venezia, Memory. The Light of Time, titolo emblematic­o perché racchiude i capisaldi della sua poetica: la luce, il tempo, la memoria. Federica Marangoni, 82 anni sfoggiati splendidam­ente con l’entusiasmo e la progettual­ità di una ragazza, è artista e designer internazio­nale, con base a Venezia e il cuore a Murano, che ha fatto del vetro e della sua relazione con la luce la cifra della sua poetica.

Da questi elementi traggono ispirazion­e anche le sue due installazi­oni che saranno presenti a Bergamo, nel percorso di Light is life. Festa delle luci A2A: «The Time machine», e «Go Up». Due titoli incisivi, come piacciono a lei: «Nelle mie opere nasce prima il concetto, a volte persino il titolo. La creazione avviene di conseguenz­a», spiega. «Io lavoro in modo semplice, procedo per simboli: il messaggio deve arrivare chiarament­e. Se questo non succede, il mio lavoro è fallito». Nelle due installazi­oni che vedremo, il grande filo conduttore del racconto è la vita: «Che include il tempo, e la nostra relazione con esso e con quello che ci resta. Alla mia età, è un tema naturale». Ecco allora, nella biblioteca musicale Gaetano Donizetti, nel chiostro minore, l’opera «The Time Machine», una clessidra dorata alta 3 metri, fortemente simbolica: «É un oggetto che si adatta alla mano, la giriamo, la voltiamo. É il nostro tempo che scorre: questa volta, al posto della sabbia, c’è la luce». Una «materia» che lei usa da sempre, unita al vetro: «Per me è imprescind­ibile, perché sa rendere viva la sua trasparenz­a e fragilità».

Tra le varie opere che animeranno la Rocca, vedremo anche la sua «Go Up». «Credo che nel titolo ci sia tutto senza bisogno di spiegazion­i», dice. Una scala alta oltre 12 metri, un tubo al neon riempito con sfere di vetro che sembrano in moto perpetuo: «É un segno forte: la scala significa ricongiunz­ione, risalita a un livello “altro” al quale noi inconsciam­ente tendiamo. Il nome Go Up è I’invito ad aggrappars­i alla scala, accettando di salire verso una nuova fase della nostra vita».

Scale come topos ricorrente: nella sua arte (basti pensare a Il sogno di Giacobbe, scala luminosa creata per la Biennale 2001, davanti alla chiesa della Salute a Venezia) ma anche nella vita, fatta di occasioni da cogliere, di scale da salire. Come si intuisce ascoltando i suoi programmi futuri: «Sto già lavorando a un’opera con led e parole in movimento per l’edizione 2023 di Bookcity. E poi, per il 2024, ci sarà un’antologica, che racconterà la mia presenza ininterrot­ta da 53 anni a Murano. Alla mia età arriva il momento in cui si sente il bisogno di un riepilogo della propria vita», racconta e conclude: «Mia madre, che era poetessa, diceva “non bastano i giorni”. Ecco, oggi dico che vorrei averne di più. Ma non mi fermo, e guardo al futuro».

 ?? ?? Frame perspectiv­e Nel Chiostro Maggiore del convento di San Francesco di Bergamo sarà allestita l’opera dell’artista francese Oliver Ratsi, ideata con l’obiettivo di immergere il visitatore in un ambiente fluttuante
Frame perspectiv­e Nel Chiostro Maggiore del convento di San Francesco di Bergamo sarà allestita l’opera dell’artista francese Oliver Ratsi, ideata con l’obiettivo di immergere il visitatore in un ambiente fluttuante
 ?? ?? Arcus Lucis Questo portale di luce di Daniele Davino accoglierà il pubblico all’interno dell’area del Castello di Brescia, dove lo aspetta un mondo onirico e fantastico segnato da un percorso con 14 installazi­oni tra luci e colori
Arcus Lucis Questo portale di luce di Daniele Davino accoglierà il pubblico all’interno dell’area del Castello di Brescia, dove lo aspetta un mondo onirico e fantastico segnato da un percorso con 14 installazi­oni tra luci e colori
 ?? ?? Scala luminosa L’installazi­one «Go Up», di Federica Marangoni (in alto) creata con una luce neon con l’effetto di movimento. Sarà visibile alla Rocca di Bergamo
Scala luminosa L’installazi­one «Go Up», di Federica Marangoni (in alto) creata con una luce neon con l’effetto di movimento. Sarà visibile alla Rocca di Bergamo
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