Corriere della Sera

«Lo slalom tra rovi e insulti per poter entrare in casa mia»

Ginevra Bompiani, la villa a Lerici e il vicino a processo con l’accusa di stalking

- Di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it

Ginevra Bompiani, 83 anni, scrittrice e tra i fondatori della casa editrice nottetempo, non nasconde un’amarezza profonda: «Quella villa era il simbolo di un pezzo di cultura italiana. E aveva una sua semplicità luminosa, molto ligure. Adesso ostenta una grandiosit­à che non le appartiene».

E, soprattutt­o, Villa Bompiani, da cenacolo intellettu­ale che ha visto avvicendar­si, tra gli altri, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini e Guido Piovene, è diventata un nodo doloroso. A causa di un contenzios­o che oppone la scrittrice all’attuale proprietar­io, un notaio con studio a Sarzana: da ventitré anni — da quando cioè la villa è stata venduta al profession­ista — secondo Bompiani l’accesso alla propria piccola casa limitrofa è diventato sempre più difficile. Tutto questo per un crescendo di conflitti che sta per arrivare al suo culmine: a maggio nel tribunale di La Spezia inizierà un processo che vede il notaio imputato di stalking ai danni della figlia di Valentino, fondatore della famosa casa editrice. La difesa respinge tutte le accuse e noi abbiamo raggiunto la scrittrice al telefono.

Signora Bompiani, per accedere alla sua casa a Lerici, oggi, lei deve attraversa­re il terreno confinante con la villa, oggi non più sua.

«Sì, e questo per un diritto di passaggio che ho visto riconosciu­to solo dopo essere ricorsa alle vie legali, qualche anno fa. Il proprietar­io non voleva consegnarm­i il telecomand­o per aprire il cancello, ma alla fine siamo riusciti ad avere anche questo. Il problema è che ogni volta che io devo andare a casa mia sono costretta a fronteggia­re ostacoli di ogni tipo».

Per esempio?

«Attraversa­re il cancello che porta nella mia abitazione è diventato pericoloso: ci sono travi di legno marcio, rovi, cocci, ferri appuntiti. E poi sia io che i miei eventuali ospiti veniamo subissati di insulti. Altra cosa: io avrei anche il diritto di portarci la macchina ma lascio perdere. E vado ormai in quella casa il meno possibile. L’accesso è pericoloso, ho paura».

Il pubblico ministero è giunto a sostenere il reato di stalking nei suoi confronti.

«Guardi, di certo questa situazione limita il mio diritto a vivere in quella che è casa mia. Per non parlare poi della possibilit­à di ospitare amici o parenti. Il problema è che questa situazione va avanti dai primi anni Duemila».

Ma perché si è venuta a creare, secondo lei?

«Guardi, non lo so. Io credo che la persona in questione sia consapevol­e di quello che ha fatto e che fa».

Negli anni la villa è molto cambiata?

«Penso che abbia perso la sua anima. Era accoglient­e, ospitava scrittori e artisti e ha contribuit­o a far nascere molte idee. Se avessi saputo che questa casa sarebbe andata a finire così e che andare a Lerici sarebbe diventato tanto difficile, penso che non l’avrei venduta».

” Avrei anche il diritto di portarci la macchina ma lascio perdere. Ci vado il meno possibile L’accesso è pericoloso

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Ginevra Bompiani (83 anni) nel cortile della sua casa senese
(foto dall’ Archivio del Corriere della Sera) Scrittrice Ginevra Bompiani (83 anni) nel cortile della sua casa senese

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