Corriere della Sera

I campanili suoneranno in simultanea per le vittime

- Silvia Seminati

Succederà domani, alle 20. In simultanea, risuoneran­no tutti i campanili delle province di Bergamo e Brescia, oltre 7.500 chilometri quadrati di territorio: ognuno scandirà un numero di rintocchi pari a quello delle vittime del Covid del proprio paese. Le due città, che nel 2023 sono un’unica Capitale italiana della Cultura, celebreran­no la terza Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronaviru­s con questo concerto di campane intitolato Land Music. In serata, al Teatro Donizetti di Bergamo, si commemorer­à il dramma del 2020 con l’ascolto del Requiem scritto da Cristian Gentilini. In città, in mattinata, verrà inaugurato il Bosco della Memoria. Sarà presente il ministro della Difesa, Guido Crosetto: l’ha invitato il Comune per ricordare l’aiuto che l’Esercito diede alla città nelle settimane più difficili della pandemia, quando uomini e mezzi portarono le bare dei bergamasch­i morti di Covid fuori provincia, per la cremazione, perché nella Bergamasca i servizi cimiterial­i erano al collasso. Un’immagine scattata proprio il 18 marzo 2020 e rimasta nella coscienza collettiva. Il Bosco della Memoria, con 800 tra alberi e arbusti, è un monumento «vivo», progettato dall’architetto Paola Cavallini dello Studio di architettu­ra A+C di Parma e dall’agronomo Roberto Reggiani. L’area verde è adiacente all’ospedale Papa Giovanni, che è diventato il simbolo della lotta al Covid. Il 18 marzo si ricorda anche la dedizione di chi ha gestito in prima linea l’emergenza. Regione Lombardia ha chiesto a tutte le Agenzia di tutela della salute di organizzar­e iniziative di commemoraz­ione. L’invito è stato accolto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che esporrà le bandiere a mezz’asta e sensibiliz­zerà sull’evento sul proprio sito web. E per le vittime del Covid, ieri c’è stata la commemoraz­ione alla Camera. Il presidente Lorenzo Fontana e il ministro della Salute, Orazio Schillaci, hanno ricordato medici, infermieri e operatori socio sanitari che hanno lavorato con abnegazion­e.

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